Roma, 22 set. (Adnkronos) - Chiesa e pubbliche istituzioni devono collaborare nel rispetto delle loro competenze. Papa Francesco, incontrando poveri e detenuti nella cattedrale di Cagliari, richiama alle rispettive responsabilita' istituzioni laiche e religiose. E citando una delle storiche affermazioni di Paolo VI ('Octogesima adveniens', la lettera apostolica che pubblico' nel 1971 per ricordare l'80esimo anniversario della 'Rerum novarum, ndr) ricorda che la "politica e' una forma alta di carita'". Dice il Pontefice che "la societa' italiana oggi ha molto bisogno di speranza, e la Sardegna in modo particolare. Chi ha responsabilita' politiche e civili ha il proprio compito, che come cittadini bisogna sostenere in modo attivo. Alcuni membri della comunita' cristiana sono chiamati ad impegnarsi in questo campo della politica, che e' una forma alta di carita', come diceva Paolo VI". Anche la Chiesa, come la politica, ha le sue responsabilita'. "Come Chiesa - ricorda il Papa - abbiamo tutti una responsabilita' forte che e' quella di seminare la speranza con opere di solidarieta', sempre cercando di collaborare nel modo migliore con le pubbliche istituzioni, nel rispetto delle rispettive competenze". Il Papa pensa a quanti sono attivamente impegnati nelle opere di carita': "La Caritas e' espressione della comunita', e la forza della comunita' cristiana e' far crescere la societa' dall'interno, come il lievito. Penso alle vostre iniziative con i detenuti nelle carceri, penso al volontariato di tante associazioni, alla solidarieta' con le famiglie che soffrono di piu' a causa della mancanza di lavoro. In questo vi dico: coraggio! Non lasciatevi rubare la speranza e andare avanti. Seminare speranza". Seguire Gesu' nelle periferie esistenziali, ammmonisce il Papa: "Per il buon pastore cio' che e' lontano, periferico, cio' che e' sperduto e disprezzato e' oggetto di una cura maggiore, e la Chiesa non puo' che far sua questa predilezione e questa attenzione".