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Ecco come risparmiare il 20%sulla bolletta del riscaldamento

Investire per isolare sottotetto e facciata e sostituire la vecchia caldaia: la spesa si recupera in cinque anni. Ogni condominio può diventare autonomo, ma...
di Andrea Tempestini domenica 4 agosto 2013

3' di lettura

È la voce di spesa più salata. Il peso medio sul totale delle uscite dei condomini che viene stimato dagli esperti è infatti di circa il 40 per cento. E in Italia il 30 per cento della spesa energetica dipende dalle nostre abitazioni. Non solo. Il riscaldamento centralizzato è anche uno dei motivi principe di liti tra condomini. La caldaia deve restare sempre accesa? Gli interventi per cambiarla o rinnovarla sono davvero necessari? La riforma mette mano anche a questi spinosi argomenti.  La novità di cui più si parla in termini di riscaldamento consiste nel fatto che ciascun condomino, senza particolari autorizzazioni da parte dell’assemblea, si può distaccare dal riscaldamento centralizzato se questo non comporta né un “notevole aggravio” di spese per coloro che ne continuano ad usufruire né un danno alla funzionalità dell’impianto o uno squilibrio termico. Chi opera il distacco resta obbligato a concorrere alle sole spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma. Una regola che non ha mancato di far discutere.  Le critiche Secondo Pietro Membri, presidente di Anaci, associazione nazionale amministratori condominiali, questa regola «annulla tutto quello che si sta cercando di fare in materia di energia: i condomìni del nostro Paese hanno bisogno di interventi sul risparmio energetico e il fatto che chiunque possa prendere la decisione di avere un riscaldamento autonomo rischia di aumentare i consumi delle case». Sia positiva o no, la nuova norma permette di scegliere. Il regolamento di condominio può però continuare a negare totalmente la possibilità di staccarsi dall’impianto centralizzato.  I “millesimi calore” regolano invece le spese. Che non corrispondono quindi ai millesimi di proprietà: un appartamento ad un piano più alto ha bisogno di più calore di un altro della stessa superficie ma a un piano intermedio. I “millesimi calore” si applicano al consumo di carburante, mentre per decidere quanto e chi paga la manutenzione straordinaria dell’impianto o la sostituzione della caldaia si guarda ai millesimi di proprietà. Con il voto della maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore millesimale si può deliberare l’installazione di sistemi di termoregolazione e la contabilizzazione del calore, con i quali è possibile risparmiare sul conto generale. Secondo gli esperti de Il Sole 24 Ore una buona valvola di termoregolazione costa in media 120 euro. In pratica, la valvola termostatica applicata su ogni radiatore lo fa lavorare solo quando necessario. E se si compiono interventi di coibentazione del sottotetto e della facciata, oltre che la sostituzione di una vecchia caldaia, il risparmio stimato è intorno al 20%, con un ritorno dell’investimento in 5 anni. Contabilizzare i consumi significa invece misurare la quantità di energia assorbita dai singoli alloggi. Permettendo di suddividere così le spese condominiali, alle quali verrà aggiunta una quota fissa sulla base dei millesimi.  Il vademecum Se si procede alla contabilizzazione conviene quindi conoscere alcune semplici regole per risparmiare. Gli esperti del sito internet sostariffe.it hanno messo a punto un elenco di consigli. Le attività che mirano al risparmio cominciano ben prima dell’arrivo del freddo. Una volta all’anno andrebbe verificato il buon funzionamento della caldaia, con manutenzione annuale e pulizia almeno un mese prima dell’accensione. Ogni due anni bisogna effettuare l’analisi dei fumi. Se la caldaia funziona male il calore si disperde inutilmente. I radiatori, poi, sono alla massima efficienza se viene spurgata l’aria. Non andrebbero mai coperti con mobili o tende e non dovrebbero stare sotto le finestre: nel caso basta disporre una tavola di materiale isolante tra  parete e termosifone. Finestre aperte per un ricambio d’aria sì, ma meglio nelle ore più calde, non quando la caldaia è accesa. Se la temperatura è regolata a 19 gradi, inoltre, si mantengono i consumi. Per ogni grado in più, infatti, si aumentano dell’8 per cento. Meglio un maglione, insomma, che un caldo eccessivo. Un altro modo per risparmiare sul conto generale è l’installazione di caldaie a condensazione. di Beatrice Corradi

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