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Meloni, fuoco amico sul Cav: "Sta diventando di cattivo gusto"

L'ex ministro tuona contro Berlusconi: "Nessuno gli perdona di non aver fatto pulizia interna, di essersi arreso alla Merkel, alla Bce, a Napolitano e aver lasciato l'Italia nelle mani di Monti"
di Nicoletta Orlandi Posti domenica 10 febbraio 2013

3' di lettura

"Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi cominciano a essere di cattivo gusto. Stiamo percorrendo l'Italia in lungo e in largo, lealmente, per la coalizione di centrodestra, ma siamo continuamente colpiti dal 'fuoco amico', dai suoi appelli a votare addirittura il Pd piuttosto che noi. Un messaggio incredibile e innaturale: Berlusconi è colui che ha sempre apostrofato come 'comunisti' tutti coloro che erano a sinistra ed ora fa propaganda per loro". E’ quanto dichiara Giorgia Meloni. Nel centrodestra scoppia la grana- Fratelli d’Italia. "Forse, prosegue l'ex ministro per le Politiche giovanili - c'è qualche segnale che non sta emergendo nei sondaggi dopati di questi giorni che preoccupa il Cavaliere, ma che irrompe con grande evidenza nella gente che incontriamo: nessuno perdona al Pdl di non essere stato capace di fare pulizia interna, di essersi arreso alla Merkel, alla Bce e al presidente Napolitano, consentendo un anno di asfissiante governo tecnico, di aver staccare la spina al Governo per poi proporre a Monti di fare il leader del centrodestra, di non aver voluto celebrare le primarie del Pdl cancellandole con un comunicato stampa. E nessuno si fida che dopo il 25 febbraio il Pdl possa ancora accordarsi con Monti e la sinistra". Secondo voi Berlusconi sta sabotando i Fratelli d'Italia? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano     La Russa e Crosetto in coro - Le parole della Meloni sono infatti seguite da quello degli altri due fondatori del partito alleato col Pdl, Guido Crosetto e Ignazio La Russa. "Berlusconi - attacca Crosetto - dovrebbe smetterla con questa storia generica dei piccoli partiti e  del voto ai grandi. Sia perchè lui sa perfettamente che i partiti che  fanno parte di una coalizione portano voti a quella coalizione che si sommano a quelli dei grandi, sia perchè non basta essere grandi partiti per fare cose grandi". Quanto a La Russa, l’ex ministro della Difesa prova ad  aiutare il Cavaliere a non sbagliare nella comunicazione e lo invita a dire in pubblico quello che dice in privato, ossia che "si riferisce ai 'piccoli' partiti fuori dalle due grandi coalizioni e non a chi, come Fratelli d’Italia, pur distinto e diverso dal Pdl, somma i propri voti a tutto lo schieramento di centrodestra per battere insieme la sinistra e Monti". "Dire il contrario - prosegue - sarebbe un inganno per chi non conosce bene le legge. Berlusconi è stato indicato, come prescrive la legge elettorale, anche da noi capo di tutta la coalizione. Sarebbe bene lo ricordasse con la stessa trasparenza e leale chiarezza che noi abbiamo riservato, nel bene e nel male a tutte le sue vicende politiche".   "Le colpe di Silvio" - "Forse", prosegue Meloni, "c'è qualche segnale che non sta emergendo nei sondaggi dopati di questi giorni che preoccupa il Cavaliere, ma che irrompe con grande evidenza nella gente che incontriamo: nessuno perdona al Pdl di non essere stato capace di fare pulizia interna, di essersi arreso alla Merkel, alla Bce e al presidente Napolitano, consentendo un anno di asfissiante governo tecnico, di aver staccare la spina al Governo per poi proporre a Monti di fare il leader del centrodestra, di non aver voluto celebrare le primarie del Pdl cancellandole con un comunicato stampa. E nessuno si fida che dopo il 25 febbraio il Pdl possa ancora accordarsi con Monti e la sinistra. Se i partiti sono grandi o piccoli, almeno questo Berlusconi lo faccia decidere agli italiani. Il voto a Fratelli d’Italia è tre volte utile: utile per non far vincere la sinistra; utile a scongiurare gli inciuci con Monti e il Pd; utile per rinnovare il centrodestra e far sì che si possa votare a testa alta".

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