Taranto, 23 feb. (Adnkronos) - La sera del 14 luglio 2011 si affrontarono in via Lago d'Albano al quartiere Salinella di Taranto e esplosero l'uno all'indirizzo dell'altro diversi colpi di pistola. Entrambi rimasero gravemente feriti e furono trasportati dai rispettivi parenti in ospedale. Ieri agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico di Cosimo Appeso, 40 anni, e Cosimo Grimaldo, 30, pluripregiudicati. Sono accusati di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e spari in luogo pubblico. I due sono imparentati fra loro anche se non in modo diretto. La sparatoria sarebbe da attribuire a dissapori precedenti tra le rispettive famiglie, gia' sfociati in alcuni violenti litigi. Le indagini della Mobile incontrarono sin da subito la reticenza di eventuali testimoni che, dopo il fatto, tentarono di cancellare qualsiasi traccia dal luogo della sparatoria. Cio' nonostante, alcuni giorni dopo i poliziotti, in una campagna circostante, ritrovarono una delle due pistole usate nel conflitto a fuoco, una 'Franchi Llama' calibro 7.65, lo stesso dei tre bossoli ritrovati in via Lago di Albano la sera della sparatoria. L'arma, come poi accertato, fu usata da Appeso. Successivamente a conferma di quanto sospettato, gli agenti accertarono che i proiettili calibro 22 estratti dal corpo di Appeso, erano uguali ai sei ritrovati nelle tasche di Grimaldi la sera della sparatoria. Nel prosieguo delle indagini, anche attraverso una serie di esami di laboratorio, gli agenti hanno raccolto tutti gli elementi di colpevolezza nei confronti dei due pregiudicati tarantini, tanto da consentire al gip Patrizia Todisco di emettere nei giorni scorsi l'ordinanza di custodia cautelare.