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In mostra i lavori dei detenuti che trasformano i rifiuti elettronici in opere d'arte

'OpeRaee' in mostra a Bologna fino al 22 aprile
domenica 14 aprile 2013
In mostra i lavori dei detenuti che trasformano i rifiuti elettronici in opere d'arte

2' di lettura

Bologna, 8 apr. - (Adnkronos) - I rifiuti elettronici diventano oggetti d'arredo, installazioni e monili. Inaugura oggi, nella sede della Regione Emilia Romagna a Bologna, la mostra "opeRaee, esercizi artistici di recupero degli apparecchi elettrici ed elettronici", realizzata dal progetto interprovinciale 'Raee in Carcere' con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del ministero della Giustizia, i contributi del consorzio Ecolight e di Hera Spa e con la collaborazione dell'associazione Recuperiamoci. L'esposizione testimonia non solamente l'attivita' dei laboratori di Bologna e Forli', ma anche la creativita' sviluppata dai detenuti parallelamente ai processi di trattamento dei rifiuti elettronici. Lavatrici, cellulari, asciugacapelli e computer hanno trovato nuova vita nella mostra: le loro componenti sono state smontate e riassemblate dando origine a giostre, lampade, oggetti di design e gioielli. "Iniziative come queste non solo valorizzano i progetti di inclusione sociale, ma portano a rafforzare il legame tra la struttura carceraria e la citta' - spiega Pietro Buffa, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria dell'Emilia Romagna - Individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l'inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed in misura alternativa previene il rischio di reiterazione del reato". Alla base delle opere c'e' il concetto che ogni rifiuto puo' avere una nuova vita e trasformarsi in opera d'arte che tutti possono apprezzare e ammirare, "cosi' come puo' nascere un nuovo uomo da una vita ai limiti", commentano Manuela Raganini, presidente della cooperativa sociale Gulliver di Forli', e Daniele Steccanella, responsabile laboratorio Raee della cooperativa sociale It2 di Bologna, che hanno curato l'allestimento della mostra. Il progetto Raee in Carcere vuole essere infatti un'occasione di reinserimento sociale per persone svantaggiate e l'attivita' artistica e' diventata parte di un processo di reinserimento sociale. Nasce nel 2005 dalla collaborazione di Hera con i consorzi Ecolight, Ecodom, le cooperative sociali It2, Gulliver e Il Germoglio e le direzioni delle carceri di Bologna, Forli' e Ferrara con l'obiettivo di promuovere l'inclusione sociale e lavorativa di detenuti o reduci dal carcere, inserendoli in un processo industriale nel settore del recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, gettando le basi per il reinserimento nella vita lavorativa e nella legalita'. "Dare una nuova vita ai rifiuti recuperandoli ad oggetti utili come mobili e lampade di ecodesign ha creato i presupposti per la nascita di un percorso trasversale tra imprese, realta' attive nel recupero umano e nell'inserimento sociale e lavorativo", aggiunge Paolo Massenzi, presidente dell'associazione Recuperiamoci. La mostra rimane allestita fino a lunedi' 22 aprile con apertura dal lunedi' al venerdi', dalle 8 alle 17. L'ingresso e' libero.