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Rifiuti: Rivellini, gia' dal 1994 si conoscevano sversamenti in Terra dei fuochi

domenica 29 dicembre 2013

2' di lettura

Napoli, 27 dic. - (Adnkronos) - Già nel 1994 si conoscevano gli sversamenti irregolari nella Terra dei fuochi. A denunciarlo l'europarlamentare Enzo Rivellini (Ppe), che in una conferenza stampa nel palazzo del Consiglio regionale della Campania ha diffuso documenti inediti relativi all'emergenza ambientale, e in particolare alla cosiddetta Terra dei fuochi tra le province di Napoli e Caserta. Rivellini ha scritto al procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo, al procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania Tommaso Cottone, al presidente del Consiglio Enrico Letta, al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, ai ministri e agli assessori regionali dell'Ambiente e dell'Agricoltura. "Sin dal 1994 - scrive Rivellini - nell'ambito Progetto 'Terra' il Ministero dell'Ambiente ha fotografato, ripetendo tutto ciò nel 2000 e nel 2006, l'intero Mezzogiorno d'Italia. Inoltre nel 2004 grazie al Pon Sicurezza, il Ministero dell'Interno con una spesa di decine di milioni di euro ha dato all'Arma dei Carabinieri ed al Cnr il compito di radiografare tutta l'Italia del Sud col sistema Mivis, analisi multi-spettrale che da un'altezza di 2500 metri dal suolo esegue una 'radiografia' che misura la temperatura del sottosuolo evidenziandone le eventuali anomalie. Inoltre, l'Arpac nel 2007 e 2008, dopo aver acquisito i dati dei sistemi di cui sopra, ha incaricato il Cnr di ispezionare con lo stesso sistema Mivis i soli territori dei Regi Lagni da un'altezza di 1500 metri dal suolo per predisporre il 'Piano Amianto'. È evidente che da anni si conoscevano eventuali anomalie del sottosuolo per sversamenti irregolari e pertanto si potevano verificare le dichiarazioni dei pentiti di camorra e le relazioni delle varie Commissioni di inchiesta procedendo alle bonifiche delle sole zone inquinate". "Ho scritto in particolare alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti - aggiunge Rivellini - affinché, ove mai ne riscontrassero gli estremi, verifichino colpevoli omissioni o sprechi di risorse pubbliche per non aver utilizzato indagini così costose. Indagini che sembra la Regione stia ora ripetendo con la Capitaneria di Porto. Infine desidero segnalare che con questo sistema si potrà bonificare solo il territorio che risulta anomalo, restituendolo ai cittadini". "Tutto ciò - conclude - senza spendere ulteriori risorse pubbliche, visto che già abbiamo la mappatura del territorio".

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