Venezia, 3 set. (Adnkronos) - Non e' un film triste, ma e' anzi una storia che "celebra e rammenta il valore della vita vissuta, in particolare della vita di coloro che passano inosservati". Oggi al Lido il regista Uberto Pasolini presenta, in Concorso per 'Orizzonti' (la sezione dedicata alle nuove realta' del cinema) il suo 'Still Life'. La pellicola racconta la storia di John May, un impiegato incaricato di provvedere alla sepoltura di persone i cui parenti sono introvabili. Per dare dignita' alla loro morte, l'uomo compone con grande sensibilita' gli elogi funebri, scegliendo la musica e mettendo insieme per loro le parole che nessuno ha voluto scrivere. Quando viene spostato dal suo ruolo, l'uomo si prende a cuore come 'ultimo incarico' la morte di un ignoto vicino che viene a mancare in solitudine e senza amici. May percorre tutto il paese alla ricerca della sparpagliata famiglia di Billy Stroke, e la ricerca lo portera' a fare un viaggio anche personale e spirituale. "Negli ultimi decenni -ha detto Pasolini- il mondo ha assistito ad una graduale frammentazione della societa', di cui e' esempio la scomparsa del vicinato, inteso come luogo nel quele i residenti di lunga data condividono una storia e l'interesse per gli altri". Questo aspetto, unito al tramonto in Occidente "della famiglia multigenerazionale", ha contribuito, secondo il regista, "al tragico fenimeno della morte in solitudine". Intanto, stamane al Lido e' arrivata una delle protagoniste della pellicola di Pasolini, Joanne Froggatt, che nel film interpreta la figlia abbandonata dell'uomo scomparso. Biondissima, in abito rosso fuoco stretto in vita da una sottile cinta nera, la giovane attrice e' entrata all'Excelsior tra i flash dei fotografi per recarsi poi alla conferenza di presentazione della pellicola.