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La tartaruga dalle orecchie rosse

Sembra piccola e indifesa, invece...
di giovanni morelli domenica 27 gennaio 2013

3' di lettura

È la classica tartaruga d’acqua dolce che si trova nei negozi di animali e a volte sulle bancarelle delle feste di paese. Non tutti sanno però che, un esserino così piccolo e indifeso, da adulto può diventare aggressivo e vivere oltre trent’anni. Classe: Reptilia (Rettili) Sottoclasse: Anapsida Ordine: Testudines Sottordine: Cryptodira Superfamiglia: Testudinoidea  Famiglia: Emydidae Sottofamiglia: Emydinae Genere: Trachemys (7 specie) Specie: scripta (12 sottospecie) Sottospecie: elegans Origine e alimentazione La tartaruga dalle orecchie rosse  è originaria della Valle del Mississippi, dall’Illinois al Golfo del Messico, a sud degli Stati Uniti. Gran parte della sua giornata è trascorsa al sole per permettere la termoregolazione corporea e la sintesi della vitamina D3. Vive bene a una temperatura che va dai 10 ai 37 gradi, al di sotto della quale va in letargo. È onnivora, prevalentemente carnivora in giovane età per diventare vegetariana man mano che cresce. La dieta corretta è molto varia ed è costituita da: pesciolini, lombrichi, lumache e molluschi, tubifex (vermetti rossi), cibo per gatti in pellet reidratato con aggiunta di un integratore minerale-vitaminico, pellet commerciale per trote e piccole quantità di cibo in scatola per cani a basso contenuto di grasso, lattuga romana, carote grattate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio, piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore. Acqua e terraferma Spesso le tartarughine muoiono prima dell’anno di età. Questo perché non vengono curate adeguatamente dai proprietari. Quando poi diventano troppo grandi e ingombranti, capita che vengano liberate provocando seri danni alla fauna locale. In cattività l’ambiente ideale è un laghetto all’aperto che abbia un muretto o una recinzione, una zona asciutta per prendere il sole e una zona per deporre le uova. L’alternativa è un “acquaterrario” di vetro facilmente lavabile e disinfettabile, con una zona asciutta che raggiunga una temperatura di 30-31 gradi grazie a una lampada riscaldante da porre in corrispondenza. La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno ed è necessaria anche la presenza di una lampada a raggi ultravioletti (Uvb) che sostituisca i raggi solari per la sintetizzazione della vitamina D3. Ideale sarebbe comunque, durante le giornate soleggiate, permettere alla tartaruga l’esposizione diretta alla luce del sole, fornendole una zona d’ombra per ripararsi. Aspetti positivi • Robusta • Si adatta bene alla cattività • Si adatta bene a vivere in un laghetto all’aperto tutto l’anno • Ha un costo contenuto Aspetti negativi • Da adulta è aggressiva e raggiunge una taglia discreta, che richiede molto spazio • Costo elevato per un acquaterrario ben attrezzato • È longeva, richiede un impegno a lungo termine per il suo mantenimento • Può essere portatrice di Salmonellosi • Non è adatta ai bambini molto piccoli (Fonte: Sivae – Società Italiana Veterinari Animali Esotici) Centri di recupero La nostra tartaruga è diventata troppo grande e non sappiamo come gestirla? Contattiamo un centro di recupero. In Italia ce ne sono diversi. Due di questi sono Associazione Recupero Fauna (Arf – www.soccorsofauna.com) e Tarta Club Italia (www.tartaclubitalia.it). di Federica Forte (riproduzione vietata) Foto: © Africa Studio/Shutterstock

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