E' uscito oggi, giovedì 30 maggio, nelle librerie il libro-intervista di Luigi Bisignani, L'uomo che sussurrava ai potenti, che con le sue rivelazioni o presunte tali sta già sollevando un vespaio di polemiche. Tra i gustosi aneddoti raccontati dal faccendiere al direttore di Lettera43, Paolo Madron, uno riguarda il predicatore della morale, nonché fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari. Ricorda l'uomo chiave della P4: "Ogni volta che lo aiutavo a fare uno scoop, mi mandava una bottiglia di champagne". Ma Bisignani, secondo quanto dice lui stesso, non era l'unico ad usufruire delle preziose attenzioni di Barbapapà. Le stesse premurose attenzioni Scalfari le riservava a un antiberlusconiano di ferro, ossia Luigi Zanda, oggi capogruppo Pd alla Camera, lo stesso che vorrebbe eliminare il Cav dalla scena politica dichiarandolo ineleggibile: "Credo - afferma Bisignani - che fosse altrettanto con un'altra sua fonte, Luigi Zanda, portavoce di Francesco Cossiga. Al Viminale e poi alla presidenza del Consiglio, con il quale credo abbia conservato una forte amicizia". Insomma, battaglie giustizialiste, appelli all'etica e liturgie moralistiche da un parte e champagne dall'altra. Poi si offendono se qualcuno si azzarda a definirli radical-chic...