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La colomba De Girolamo: "I toni esagitati non sono mai appartenuti a Forza Italia"

di Sebastiano Solano domenica 14 luglio 2013

Nunzia Di Girolamo, ministro alle Attività Produttive

2' di lettura

I toni barricaderi dei falchi del Pdl non sono piaciuti all'ala filo-governativa. Tra questi c'è Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche agricole del governo Letta, che traccia un confine netto tra le vicende giudiziarie di Berlusconi e la tenuta dell'esecutivo. E intervistata dal Corriere, è proprio la De Girolamo a farsi interprete del pensiero di una larga fetta del Pdl: "Io credo che questo governo, dopo il 30 luglio, debba andare avanti in qualsiasi caso". Davanti alle domande incalzanti del giornalista, la De Girolamo non si scompone e ribadisce la linea della pacificazione voluta dal Cav. Sì, è lei l'anti-Daniela Santanchè. De Girolamo e Lorenzin contro la Santanché: è minoritaria. Con chi state?  Vota il sondaggio su Liberoquotidiano.it Frecciata alla Santanché - L'unica frecciatina la riserva, non a caso, proprio alla Pitonessa, capofila dei falchi del centrodestra, da sempre fautrice della linea dura contro le toghe: "Ho stima e rispetto per la collega Santanché", premette. Poi aggiunge: "Ma la sua linea, oggi come ieri, è sempre stata minoritaria tra di noi".  Il riferimento è, soprattutto, a Forza Italia, che vedrà la luce a settembre. E di fatti poco dopo precisa: "Io vengo da Forza Italia, non da An. E i rapporti tra le due forze sono sempre stati di tre a uno. In un partito come il nostro la linea di Daniela Santanché è utile come la mia. Ma le decisioni finali sono di Berlusconi". Dopo la carota, il bastone: "Quindi ricordo a tutti che i toni esagitati non sono mai appartenuti a Forza Italia. Noi sventolavamo bandiere in piazza, cantavamo inni gioiosi, parlavamo alla nostra gente con serenità", conclude.  Il ritratto della colomba - D'altronde, chi meglio della cordiale Nunzia rappresenta al meglio l'anima "colombesca" del centrodestra? Certo, molto c'entra il suo legame affettivo solidissimo col democratico Francesco Boccia (più che colomba, una piccioncina...). In certi casi, si sa, è molto meglio trattare e mediare, piuttosto che litigare. In politica come in famiglia, in Parlamento come a casa. E quando ancora la ricandidatura di Berlusconi era lontana, nel settembre 2012, si lasciò andare ad una strizzatina d'occhio nei confronti di Matteo Renzi, la grande speranza democratica: "Meglio lui di tanti vecchi del Pdl...". Come dire, le grandi intese partono da lontano.

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