Marco Travaglio per una volta ripsarmia Silvio Berlusconi. Nonostante Marco Manetta stia già preparando la bottiglia di champagne da stappare il 30 luglio, giorno in cui il Cav sarà giudicato dalla Cassazione per il processo Mediaset, oggi sul Fatto per una volta dà "ragione a Berlusconi". Niente paura, nessun ribaltone: Travaglio punta semplicemente il dito contro chi ha difeso il Cav durante questi anni. Li chiama "tartufi". Ovvero tutti quelli che dal 1994 ad oggi, secondo Travaglio, hanno tenuto la testa sottoterra negando le presunte responasbilità processuali dell'ex premier. Attacco ai "fresconi" - "Che vogliono da lui i fresconi e i cacadubbi che scoprono all’improvviso il rapporto consustanziale fra il B. politico e il B. imputato? Che va cercando Polito El Drito, gran tifoso del governissimo, che ora casca dal pero sul Corriere perché l’Italia – sai che novità – è “ostaggio di vicende extraparlamentari sulle quali né le Camere, né il governo e nemmeno il capo dello Stato possono alcunché"? Dove ha vissuto in questi vent’anni: nell’iperuranio? Di che si lagna Claudio Sardo sulla fu Unità per il "ricatto inaccettabile" il giorno dopo che il Pd l’ha accettato? E cos’è quest’attesa spasmodica per il 30 luglio? C’è forse bisogno di quella sentenza per sapere se B. è un delinquente o un galantuomo? Cari tartufi, provate una volta nella vita a guardare in faccia la realtà: vi si spalancherà un mondo". Meglio il Cav che i berlusconiani - Travaglio dunque mette nel mirino l'editorialista del Corriere Antonio Polito e il direttore de L'Unità Claudio Sardo. La loro colpa? Non aver chiesto la testa del Cav già vent'anni fa. Così Travaglio, con classe e rispetto, cifre stilistiche della sua ultima fase professionale, li insulta e sbotta: "Di grazia, in questi anni dove cazzo eravate?". Insomma, per Travaglio gli anti-berlusconiani sono peggio dello stesso Berlusconi. Fosse per lui metterebbe dentro anche loro. (I.S.)