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Dai prodotti per l'igiene e la casa fino all'uso in cucina, i mille volti della lavanda

domenica 31 marzo 2013

2' di lettura

Roma, 25 mar. - (Adnkronos) - Dai prodotti per l'igiene e per la casa, fino agli usi alimentari e officinali. E' questo il mondo della lavanda sul quale ha deciso di puntare una piccola azienda situata in provincia di Ancona. L'idea è di Donatella Manetti, titolare dell'azienda e presidente Donne in campo della Cia, Confederazione italiana agricoltori delle Marche che all'Adnkronos spiega: l'obiettivo "è di riscoprire la tradizione". L'azienda 'Podere poggio alle querce' coltiva in modo biologico la lavanda e la trasforma, grazie alla collaborazione di aziende artigianali del territorio, anche in prodotti per la cosmesi. Cinque ettari dedicati alla viticoltura e alla lavanda, "a basso impatto ambientale. Tutte le strutture, infatti, sono biocompatibili". Si tratta, spiega Manetti, "di piante autoctone. Per la mia attività, dunque, ho deciso di puntare su delle piante che fanno parte del territorio e rispettano la biodiversità". Non è un'agricoltura classica, "e non ha incentivi". Per questo "ho dovuto dare vita ad un tipo di marketing diverso che ne sottolineasse l'impiego non solo nel campo agroalimentare". Più in dettaglio, con l'essiccazione dei fiori vengono realizzati sacchetti e cuscini profumati da utilizzare per la profumazione di ambienti. Con la distillazione si ottengono oli essenziali per usi alimentari e officinali, mentre con l'idrolato si creano tonici e detergenti. Ma si contempla anche la cosmesi. Non solo con sapone e bagno schiuma. "Con un'azienda locale, ad esempio, stiamo cercando di realizzare un emolliente per le labbra". Ma la lavanda ha enormi potenzialità anche in cucina, "sostituendola ai semi di anice o come erba aromatica nel pane e sulle carni". La crisi, però, si fa sentire un po' per tutti anche "se i miei prodotti sono molto semplici e non molto costosi". Ma a cambiare non è tanto il fatturato quanto la richiesta del prodotto. Nell'ultimo anno, ad esempio, "molte persone mi hanno chiesto il prodotto semilavorato per il fai da te e realizzare, ad esempio, le bomboniere". Un trend che può essere letto "come una conseguenza della difficile congiuntura economica". Ma il vero problema per il settore, resta la burocrazia: "siamo più carta che materiale organico" conclude la Manetti.

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