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Omicidio Meredith: Cassazione annulla assoluzioni, processo da rifare/Il Punto (4)

domenica 31 marzo 2013

2' di lettura

(Adnkronos) - "Sono molto sorpreso di questa pronuncia della Cassazione. A mio giudizio non c'e' nulla nei confronti di questi due ragazzi". Il criminologo Francesco Bruno commenta cosi' all'Adnkronos la sentenza della Cassazione che ha annullato l'assoluzione accordata in Appello ad Amanda Knox e a Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher, aprendo cosi' a un nuovo processo per i due ragazzi davanti alla Corte di Appello di Firenze."Non si capisce perche' avrebbero fatto fuori Meredith -aggiunge Bruno- spero che sia un altro buco nell'acqua e nel nuovo processo davanti alla Corte d'Assise di Appello di Firenze finisca bene per Amanda e Raffaele. Anche se ho molto difficolta' a pensare che Amanda si sottoporra' a questo altro processo".Il criminologo non ha dubbi: "Non sono stati loro a uccidere Meredith. Forse i veri colpevoli non sono stati neanche toccati dall'inchiesta...". "Non credo a un omicidio a tre, ma a mio giudizio Amanda e Raffaele la sera del delitto erano li'...". Cinzia Tani, scrittrice e 'storica del delitto', come ama definirsi, commenta cosi' la sentenza della Cassazione che ha annullato l'assoluzione accordata in Appello ad Amanda Knox e a Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. "Ho sempre pensato che Amanda fosse li' -spiega Tani all'Adnkronos- perche' ha accusato un innocente, Patrick Lumumba". Quanto a Rudy Guede, "e' stato considerato colpevole in concorso con altri. Giusto, dunque, fare un ulteriore processo per capire se l'ivoriano ha agito da solo o insieme ad altri. Ma chi sono gli altri protagonisti? -si chiede la giornalista- Amanda e Raffaele o altre persone non ancora prese in considerazione? Il processo ci deve dare una risposta finale, lo merita una povera ragazza uccisa". Per l'autrice di 'Mia per sempre', "occorre rispondere anche un'altra domanda: perche' Guede non parla? Ormai e' condannato, perche' non accusa i suoi eventuali complici? Questo farebbe pensare che l'uomo fosse da solo, ma puo' darsi che non sia cosi'...". "Dunque non e' chiusa, dopo piu' di cinque anni, una vicenda che ha fatto molto male a Perugia, perche' la morte di Meredith ha aperto una ferita nel cuore della nostra comunita' e perche' da allora la citta' e' stata vittima di rappresentazioni esasperate". Lo dice il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali in una nota."Ora - prosegue - la giustizia ha stabilito che non c'e' ancora la parola definitiva e che ci vuole un nuovo processo. Ne prendiamo atto, come sempre, con rispetto e attenderemo che ci si dica quale e' la verita'. Quello che resta e restera' sempre al centro di tutto e' il dolore per la morte di una ragazza poco piu' che ventenne e la vicinanza alla sua famiglia".

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