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Sallusti Junior contro suo zio Alessandro: "Nord tradito da Bossi, Berlusconi e anche qualche direttore di giornale"

Giovanni, giovane direttore del sito "nordista" L'Intraprendente, non fa sconti al parente illustre: "Il mio cognome è pesante, ma su 20 anni di federalismo fallito serve autocritica, anche tra i giornali di centrodestra"
di Sebastiano Solano domenica 19 maggio 2013

Giovanni Sallusti (a sinistra) e suo zio Alessandro

2' di lettura

"Qualcuno ha rianimato il sogno, i territori produttivi e generatori di ricchezza liberi dalla cappa centralista e primo-repubblicana, e poi l’ha scagliato per terra, o sotto qualche poltrona. Qualcuno, dare i nomi è il primo imperativo della realtà, si chiama Umberto Bossi, qualcun altro Silvio Berlusconi". Ad affossare in tal modo vent'anni di centrodestra a trazione Pdl-Lega è Sallusti. No, non Alessandro Sallusti ma suo nipote. Giovanni Sallusti, 30 anni, dirige un sito internet, L'intraprendente, dalla linea editoriale fortemente nordista, ma critica.  La critica velata - Il direttore affronta di petto la situazione del Nord e, in uno dei suoi ultimi editoriali, rifila una stilettata all'asse Berlusconi-Bossi che a suo dire hanno tradito il sogno della rivoluzione liberale e quello del federalismo. E l'attacco di Sallusti Junior arriva anche, sia pur velatamente, dalle parti di suo zio Alessandro. L'incpit è ancora un colpo di fioretto: che "l’avventura politico-umana annidata nella coppia B&B sia in larga parte naufragata, e con gravità irreversibile, mi pare, ci pare, ineludibile, per chiunque voglia rimanere fedele alla realtà, e alle ragioni del Nord", premette. Quindi aggiunge: "Su questo, L’Intraprendente non arretra, non può arretrare, a costo di lacerazioni interne al suo network generalmente d’appartenenza, e financo personali".  La stilettata allo zio - Ma è solo l'inizio. L'affondo parte alla riga successiva: "Chi scrive ha un cognome, come tutti, ma che forse pesa più di altri, soprattutto se uno vuole inquadrare la politica, l’attualità, l’economia, da un punto di vista liberale", fa outing Sallusti nipote. Quindi riparte con una critica ai giornali di centrodestra: "Qualcuno, probabilmente molti, certamente grandi giornali di centrodestra e i loro direttori, non fa sufficiente autocritica, sulla grande delusione seguita alla grande illusione del ventennio berlusconian-bossiano. Non fa autocritica tout court, direi, convinto, ancora una volta 'illuso', che gli atti inaccettabili della Grande Inquisitrice rossa possano coprire le mancanze inaccettabili di chi doveva riformare il Paese, decentrarlo e liberalizzarlo, e ne ha consegnato le chiavi a Tremonti, dirigista e socialista dal dogmatismo asfittico". 

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