Fulvio Abbate, il marchese rosso, scrittore un tempo editorialista de l'Unità e del Fatto quotidiano, è una vera e propria furia. Esce allegro, canticchiando. Ma dopo qualche isolato girato in auto nella Roma di Ignazio Marino ha imparato "ad odiare il genere umano". Ce l'ha con i pedoni che gli tagliano la strada invocando la precedenza: "E io te la dò, ma poi lèvati dal ca..o!" impreca lui. Sostiene che si tratta di una "questione culturale", e non di razzismo. E se la prende con una donna piuttosto rotonda che gli attraversa la strada davanti al suo Periscope acceso. Poi però parcheggia, e diventa pedone lui. Si invertono le parti: a questo punto l'intellettuale di sinistra se la prende con le auto che non gli danno strada sulle strisce pedonali. E sconfortato si sfoga con la lapide in memoria di un caduto delle Fosse Ardeatine... di Franco Bechis @FrancoBechis