Bersani parlerà alla stampa alle 17

Il dramma di un uomo. Il declino di un leader che non è mai esistito. Pier Luigi Bersani, l'eterno sconfitto, l'uomo delle imprese impossibile: riesce a perdere delle elezioni che riteneva già vinte. Riesce a perdere anche alla sua pompa di benzina, quella di Bettola, il paese natale dello smacchia-giaguari (per finta) dove si è imposto, destino beffardo, proprio il Pdl. Hanno parlato tutti i leader, vincitori e vinti. Hanno detto la loro i vincitori Grillo e Berlusconi, ma anche i "mazziati": Monti, Casini, Fini, Ingroia. Ha parlato addirittura Oscar Giannino, che a balle aggiunge balle: "Ringraziatemi, ho fatto perdere Berlusconi alla Camera". Convinto lui. Ma Bersani no. Non parla. Nella notte è filtrata solo una sua nota, tre righette scritte con tutta probabilità dall'ufficio stampa il cui il segretario del Partito Democratico spiega che "faremo un governo nell'interesse dell'Italia". Nella mattinata di martedì si è appreso che nella sede di Via del Nazareno sono riuniti i vertici democrat. E si è appreso anche che Bersani parlerà alla stampa: alle 17, all'ex Acquario di Roma, dove era stato allestito il quartier generale dei democratici in attesa del voto e di una delusione indimenticabile. Il partito, in una nuova nota, aggiunge che "di certo c'è che si è determinata una maggioranza alla Camera. Da lì si può partire". Per andare dove, però, non lo sanno nemmeno loro. Nell'attesa della conferenza stampa cresce il fragorso silenzio. Bersani non parla. Non si scuce. Non una parola. Non una comparsata in favore di telecamera. Monta la preoccupazione per la tragedia personal-politica dell'uomo che viene da Bettola. Che cosa starà facendo? Come starà vivendo il tramonto definitivo della sua stella politica che non è mai riuscita a brillare e men che meno a "smacchiare"? Le illazioni si sprecano. Vota il nostro sondaggio e facci sapere come pensi che Bersani stia passando queste ore.