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D'Annunzio: prima di Grillo, il "pitale Keller" su Montecitorio

Il 12 marzo il Vate compirebbe 150 anni. Giusto ricordarlo per la grandezza di letterato e pensatore e per le beffe ardite, anche e soprattutto ai Palazzi dell'italico potere
di Giulio Bucchi giovedì 28 febbraio 2013

2' di lettura

di Marco Petrelli Poeta, soldato, politico, avventuriero. Sembra impossibile che un uomo in una sola vita abbia potuto fare tanto e lasciare un segno tanto profondo nella storia italiana. Personaggio che ancora oggi suscita dibattito, amori e odi, il 12 marzo prossimo Gabriele D'Annunzio 'compirà' 150 anni. Vogliamo ricordarlo dando la parola a Domenico Rosa, giovane studioso conterraneo del Vate e autore di una bella ricerca sull'esperienza fiumana, Fiume dannunziana tra irredentismo e fantasia (Eclettica ed., 2009).  Dottor Rosa chi era davvero D'Annunzio? "Un gigante di un metro e 64 un maestro di vita che ha segnato il suo tempo, con imprese, beffe, motti, quelli che oggi chiameremmo tormentoni". Beffe del tipo... "Quasi 90 anni prima della mongolfiera di Grillo, Guido Keller contestò il Trattato di Rapallo sorvolando Montecitorio e lanciandoci sopra un pitale, gesto audace di dissenso nei confronti della politica estera del Regno. Da ricordare anche il furto compiuto dai legionari di 46 cavalli alle truppe regolari di Caviglia, il generale che bombardò Fiume durante il Natale di Sangue. D'Annunzio restituirà il mal tolto, sostituendo tuttavia i cavalli sani con bestie macilente".  Cosa ha rappresentato Fiume nella storia d'Italia? "Fiume rappresentò l'italianità più pura, la voglia di tanti connazionali di 'annettersi' alla madrepatria. Un'italianità autoctona da tramandarsi nei secoli". Quale eredità ci ha lasciato il Vate?  "Certamente il suo amore per l'Italia, la sua venerazione per un paese pieno di contraddizioni. Il suo slogan elettorale del 1897 conserva tutta la sua attualità: La fortuna d'Italia è inseparabile dalle sorti della Bellezza, cui ella è madre".  Secondo lei oggi D'Annunzio chi voterebbe? "Credo si metterebbe di nuovo alla testa di un gruppo di disertori in avanti. Forse però pensandoci bene sceglierebbe per la seconda volta l'esilio sulle rive del dolce oceano". 

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