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Tasse usate come armacontro il no profit repubblicanoParte l'indagine su Obama

Casa Bianca sulla graticola: l'accusa è quella di aver negato l'esenzione fiscale a organizzazioni che ne avevano diritto, come i Tea Party, i gruppi filo-Israele e filo-Gop
di Glauco Maggi domenica 9 giugno 2013

3' di lettura

E’ iniziata un’altra settimana di passione per la Casa Bianca, che segue con crescente angoscia i risultati dell’indagine in corso ad opera del Comitato della Camera per la supervisione degli atti di governo. Lunedi’  ha esordito il neo-commissario provvisorio dell’IRS, Danny Werfel, che ha sostituito il precedente sotto la cui responsabilita’ s’erano verificati i casi di abuso contro i Tea  Party e gli enti filo Israele e filo GOP che avevano chiesto lo Status esente fiscale al quale avevano diritto come no-profit. Werfel ha promesso che fara’ pulizia, e si e’ impegnato ad andare a fondo nella ricerca di chi diede gli ordini di scatenare la “burocrazia fiscale” contro i conservatori. Alla domanda, molto semplice, su chi, fisicamente, si e’ fatto vivo dalla Casa Bianca o dal Tesoro, da cui dipende l’IRS, per indirizzare gli abusi nella direzione giusta, l’Ispettore generale del Tesoro Russell George ha detto nella stessa audizione di non aver ottenuto risposta dagli impiegati dell’ufficio di Cincinnati quando ha condotto l’indagine interna, fatta senza avere poteri inquisitori. Qualcuno degli addetti dell’IRS, comunque,  ha gia’ testimoniato presso il Comitato parlamentare dicendo che e’ impossibile che gli agenti operativi dell’ufficio Irs potessero in autonomia orchestrare una campagna che ha interessato oltre 300 gruppi, tutti dello stesso colore politico,  e soltanto quelli. Tra l’altro, gli ”abusati” sono ancora tutti nel “limbo” della concessione negata, e Werfel ha promesso che si occupera’ al piu’ presto di sbloccare i permessi, dopo mesi, e in certi casi anche anni, di affossamento.  Ora che i deputati del Comitato hanno il potere legale di sottoporre a giuramento gli impiegati coinvolti, se non dovessero ottenere con le buone i nomi e i contatti dei mandanti in alto loco nella sfera del governo, si puo’ ben capire lo stato di disagio nell’amministrazione. Obama sperava di cavarsela con le scuse di Lois Lerner, la dirigente della divisione Enti Esenti che e’ stata sospesa dalla sua posizione (ma continua ad essere pagata) dopo aver incolpato due suoi sottoposti per gli “errori commessi”, ma deve invece aspettarsi di vivere un’agonia che durera’ tutto il tempo che serve. D’altra parte, i Repubblicani non hanno fretta. Tenere anzi sulla graticola Obama e il suo staff piu’ a lungo possibile coincide con l’interesse del GOP di mantenere vive le accuse di corruzione politica (“senza precedenti”, ha detto lo stesso Ispettore Generale George) fino al 2014, quando si aprira’ la campagna elettorale per il rinnovo della Camera e di un terzo del Senato all’appuntamento di medio termine di novembre. Arrivarci con un presidente democratico in estrema difficolta’, accusato di aver trasformato l’agenzia delle tasse nel suo braccio armato elettorale, segreto, per tutto il 2011 e il 2012, e’ come garantirsi un argomento vincente nei comizi, almeno tra gli indipendenti.  Che i toni della polemica siano gia’ accesissimi lo si e’ visto ieri quando Darrell Issa, il repubblicano presidente del Comitato per la Supervisione degli atti di governo, ha dato del “bugiardo pagato” a Jay Carney, che e’ il portavoce capo di Obama, e che continua a sostenere, a nome del capo, l’estraneita’ totale di tutto il governo e a insistere nell’ incolpare i pesci piccolissimi dell’IRS. Ma e’ proprio da costoro, invece, che verranno le peggiori notizie per la Casa Bianca. Basta avere pazienza.         

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