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Tintarella salata: il pedalò sembra uno yacht

Mattias Mainiero risponde a Lucio Flaiano
di Mattias Mainiero domenica 13 maggio 2012

2' di lettura

  In arrivo la stangata estiva: per il Codacons i balneatori aumentano l’ombrellone del 7,7% e del 4% il lettino. In compenso, però, non aumentano le pensioni e si riducono i redditi da lavoro. Aumenteranno di pari misura i canoni di concessione delle spiagge, che sono demaniali, cioè di tutti i cittadini? E gli introiti dei balneatori (anche per servizi di bar, ristorazione, fitto natanti, ecc.) saranno tutti dichiarati? Lucio Flaiano Pescara E dove sta la novità, caro Flaiano (Flaiano? Pescara? Guarda caso, come il famoso Ennio, che a Pescara nacque il 5 marzo del 1910, ultimo di sette figli)? Ogni anno, caro Flaiano ma non Ennio, gli ombrelloni si riaprono e i prezzi automaticamente rincarano. Ogni anno il governo di turno si inventa una tassa, l’inflazione avanza di una tacca (se va bene) e l’euro ci mette un po’ di suo. E così ogni anno i commercianti (tutti, non solo i gestori degli stabilimenti balneari) reagiscono ritoccando i cartellini: lettini in vertiginosa ascesa, sedie a sdraio che sembrano poltrone Frau, pedalò spacciati per yacht, più bibite, caffè, gelati e panini dai prezzi stratosferici. A settembre, poi, sarà la volta della bolletta del gas o della luce. La benzina no, quella aumenta tutti i giorni. Tu mi tassi, io tasso il cliente. E la tintarella diventa un salasso. Un classico estivo, insopportabile almeno quanto gli insopportabilissimi infradito. E ora senta questa. L’ha scritta il lettore Giancarlo Ponzi: «La signora Maria senza volerlo ci ha fatto una lezione di economia. Ci ha chiesto quanti di noi (eravamo in 12) avevano programmato di comprare un paio di scarpe nuove (speriamo non infradito, ndr). Quattro di noi hanno risposto positivamente, ma tutti quanti abbiamo rimandato l’acquisto a tempi migliori. La conclusione della Maria è stata: se tutti hanno fatto come noi, la fabbrica di scarpe non assumerà operai, anzi prima o poi chiuderà. In poche parole: se non vi è pecunia, non vi sarà sviluppo, anzi sarà sempre più recessione». Ho un brutto presentimento: con tutti questi rincari, a fare il bagno quest’anno potrebbero essere i gestori degli stabilimenti balneari. Anche perché le spiagge cosiddette libere, libere soprattutto dai rincari, esistono ancora. E un ombrellone e una sedia a sdraio in qualche modo si rimediano sempre. Basta andare al mercatino. Una trentina di euro e la stagione estiva è salva. Scomoda, forse. Ma salva. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it  

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