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Monti ci fregherà ancora arriverà un'altra manovra

Olli Rehn: il pareggio di bilancio non potrà essere raggiunto a politiche invariate
di Lucia Esposito domenica 13 maggio 2012

2' di lettura

   "L'Italia raggiungerà nel 2013 il pareggio di bilancio in termini strutturali «grazie a una manovra aggiuntiva pari a oltre mezzo punto del Pil» ha dichiarato infatti il ministro agli Affari economici Olli Rehn. L'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 non potrà essere quindi raggiunto - secondo Bruxelles - a politiche invariate. Oggi la Commissione europea ha pubblicato le sue previsioni economiche da cui emerge che il rapporto deficit\pil sarà a -2% nel 2012 e a -1,1% nel 2013. Il governo prevede, invece, un deficit all'1,7% quest'anno e allo 0,5% l'anno prossimo. Andrà sempre peggio. I dati sulla disoccupazione, inoltre, sono ancora in drammatico aumento. Secondo le previsioni economiche della Commissione europea, nell’anno in corso dovrebbe salire di oltre l’1%   rispetto al 2011: per il 2012 è dunque previsto un tasso di   disoccupati del 9,5%, rispetto all’8,4% dello scorso anno. E un   ulteriore aumento è previsto per il 2013, al 9,7%. Inizialmente si era quindi pensato che l'Ue bacchettasse Monti e aprisse la strada a una nuova manovra, ma poi è arrivata la precisazione: la manovra «aggiuntiva» di cui parlano le previsioni della Commissione Ue per il raggiungimento del pareggio nel 2013 è quella già varata. È quanto precisano fonti dell'esecutivo Ue dopo che il Commissario Rehn ha precisato che per Bruxelles l'Italia «è in linea» con quanto previsto dal Patto di stabilità «in termini strutturali». Situazione fragile  "Una ripresa è in vista - è il commento del vicepresidente della Commissione responsabile per l'euro Olli Rehn - ma la situazione economica resta fragile, con persistenti ampie differenze fra stati membri. Siamo testimoni dell’aggiustamento in corso degli squilibri strutturali e dei conti pubblici, verificatisi prima e dopo l’assalto della crisi e peggiorati dal clima economico ancora debole". Secondo Rehn, "finanze pubbliche sane sono la condizione per una crescita duratura". Rehn ha sottolineato il persistere anche nel prossimo orizzonte temporale del problema della disoccupazione, prevista al 10% nell’Ue e all’11% nell’Eurozona, principalmente a causa dell’elevato numero di giovani senza lavoro, "purtroppo", ha commentato. Quanto all’inflazione, è previsto che "si moderi gradualmente, con l’attenuarsi dell’impatto dei prezzi del petrolio e dell’aumento delle tasse".    

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