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A lui la cultura in Sicilia"Non chiamatemi assessoremi offendo"

Dopo i no e i "ni" dei giorni scorsi il cantautore ha accettato. Ma la giunta è ancora in alto mare
di Ignazio Stagno domenica 11 novembre 2012

Franco Battiato

2' di lettura

In Sicilia la rivoluzione di Rosario Crocetta è iniziata a ritmo di "Passacaglia". Sulle note dell'ultimo singolo dell'Assessore alla Cultura della regione siciliana, più noto come Franco Battiato. Il cantatuore catanese ha ufficializzato la sua presenza nella squadra di governo del neo presidente Rosario Crocetta. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi oggi Battitato ha detto sì. "La parola assessore mi offende. Chiamtemi Franco. Scendo in campo volentieri -ha affermato- seppur parzialmente, perchè non posso e non voglio cambiare mestiere. Non faccio politica e non voglio avere a che fare con i politici. Ho chiesto al presidente la libertà di organizzare eventi che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo", ha puntualizzato Battiato. Inoltre il cantatutore ha lanciato un messaggio anticasta rinunciando allo stipendio di assessore. "Questa Regione si riprenderà, ma per fare questo i siciliani devono trovare il coraggio, la forza e l'impegno come sta facendo in questo momento Franco Battiato il quale sta mettendo tutto l'amore che ha per la sua terra", ha spiegato il presidente. Finora però la tanto attesta rivoluzione di Crocetta nei nomi in giunta non si è vista. C'è massimo segreto per i nomi della squadra e come nel caso di Battiato vengono presentati uno ad uno senza dare un'idea di squadra. Crocetta si trova schiacciato al muro dalle alleanze improbabili che deve andare a cercare all'Ars fra pochi giorni. Alleanze ballerine che si rifletteranno anche in giunta. Ad oggi, la scelta di Battiato sembra una nomina di marketing. La Sicilia ha bisogno di nomi magari meno conosciuti ma più concreti sul fronte antimafia per dare vita ad un nuovo percorso. E' vero i numeri non sono dalla parte di Crocetta. Ma lui si pè fatto carico di una promessa innovativa e "rivoluzionaria". Il rischio è che per i siciliani la nuova giunta sia un "centro di gravità permanente" di promesse. Tutte ancora da mantenere. 

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