(Adnkronos) - "Solo grazie all'intervento tempestivo e deciso" di Federculture e della rete degli operatori, rimarca l'associazione, "sono stati sventati gli effetti piu' devastanti di queste norme. Ma anche piu' di recente il decreto enti locali, penalizza il settore estendendo alle Regioni le disposizioni del decreto legge n. 78/2010 relative ai limiti di spesa degli enti locali nelle attivita' di promozione della cultura come mostre e sponsorizzazioni, mentre con l'aumento dell'Iva, previsto nel disegno di legge di stabilita' 2013-2015, se applicato anche al mondo culturale, si determinerebbe una disciplina fiscale cosi' punitiva da essere disincentivante per gli operatori e i possibili investitori nel settore". Insomma, evidenzia Federculture, "un quadro normativo che affossa le possibilita' di crescita di un settore che, come evidenziato nel Rapporto Federculture, rappresenta invece una fetta importante dell'economia nazionale, generando valore aggiunto, occupazione, consumi, nonostante il perdurare della crisi economica che sta fortemente incidendo sulle abitudini di consumo delle famiglie". "L'andamento generale relativo al 2011 e', infatti, positivo: la spesa delle famiglie per ricreazione e cultura - fa sapere - ha raggiunto i 70,9 miliardi di euro, e rappresenta il 7,4% della loro spesa annua complessiva, un valore cresciuto sia nel 2011, +2,6%, sia nel periodo tra il 2008 e il 2011 nel quale l'incremento e' stato del 7,2%. Che la domanda di cultura da parte dei cittadini non accenni a diminuire lo dimostrano anche i dati relativi agli ultimi mesi: a Ferragosto, ad esempio, i musei statali hanno registrato un aumento degli ingressi del 4,5% e degli introiti del 16% rispetto all'anno precedente. Con casi eclatanti come la Galleria dell'Accademia di Firenze nella quale i visitatori sono stati il 233% in piu', o Ercolano dove sono cresciuti del 50% o gli Uffizi che segnano un +76%". (segue)