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Se il papà va lontano

I consigli dell’esperto
di giovanni morelli venerdì 30 novembre 2012

2' di lettura

Ogni bambino ha bisogno, e diritto, di crescere con entrambi i genitori, per garantire questa presenza, è necessario che gli adulti si adoperino con forza e generosità. Per un bambino piccolo, la figura paterna risulta importante per la costruzione della sua identità di genere. È questa l’epoca in cui per esempio le femminucce ritrovano nella figura materna il modello a cui ispirarsi per crescere e ricercano, nel papà, conferme e apprezzamenti per il loro modo di essere e di fare. Inoltre, nei primi anni di vita, la mamma può compensare il vuoto determinato dall’assenza del padre; la crescita fa sì, invece, che il bambino, aprendosi al mondo esterno, senta forte il bisogno di essere, non soltanto coccolato e protetto, come in genere sanno fare bene le mamme, ma, anche, incoraggiato e stimolato, come sono soliti fare i papà. Tanto altro ancora, naturalmente, ruota attorno alla presenza della figura paterna che non dovrebbe mai venire meno. Se l’allontanamento o il trasferimento dovesse essere inevitabile, è necessario che il bambino abbia contatti assidui con il papà, raggiungendolo periodicamente e rimanendo in contatto attraverso l’uso delle moderne tecnologie: una webcam potrebbe costituire una finestra aperta sul quotidiano di entrambi. Ma le “soluzioni” creative che possono migliorare, ed accorciare, i chilometri di distanza, sono attuabili solo e quando la coppia genitoriale abbia trovato il coraggio e la forza di costruire, intorno al bambino, una nuova alleanza, superando le incomprensioni e i conflitti che hanno causato la rottura della coppia coniugale.
 Laddove il padre invece non si rendesse disponibile, può essere utile offrire al bambino un sostegno psicologico per superare le difficoltà. Nello spazio protetto della relazione terapeutica, il piccolo potrà esprimere le sue emozioni ed i suoi pensieri. Ed affiancata da un esperto, anche la mamma potrà dare risposta ai suoi interrogativi, provando a non mescolare la “verità” con le sue ansie ed i suoi giudizi sul padre. L’affetto e la presenza di tante altre figure di riferimento, su cui il bambino può già contare, si rivelerà, di certo, una formidabile risorsa.   a cura della psicologa Maria Rita Parsi

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