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Sequestro Calevo, si cerca in Toscana. Usato elicottero con telecamera termica

domenica 30 dicembre 2012

2' di lettura

Genova, 27 dic. (Adnkronos/Ign) - Ancora nessuna richiesta di riscatto per Andrea Calevo, l'imprenditore trentunenne rapito da uomini armati nella sua villa di Lerici (La Spezia) la notte del 16 dicembre, ma gli inquirenti non hanno perso la speranza di trovare il giovane ancora in vita. "Non ho elementi per dubitare dell'esistenza in vita di Andrea Calevo anche se non ho nemmeno prove positive del fatto che stia benissimo", ha puntualizzato il procuratore Michele Di Lecce, responsabile della Dda di Genova che dirige le indagini in cui sono impegnati carabinieri e polizia. Quanto al fatto che agli inquirenti non risulti sia pervenuta alla famiglia una richiesta di riscatto, Di Lecce ha ricordato che in altre occasioni la richiesta è giunta a distanza di settimane o addirittura mesi. "Le ricerche - ha detto il responsabile della Dda di Genova - sono condotte prevalentemente nell'area in cui è avvenuto il sequestro, ma non solo. Stiamo lavorando su aspetti specifici di cui non possiamo parlare, l'obiettivo principale resta quello di trovare il sequestrato in vita". Nell'ambito delle indagini sono state perlustrate ampie zone della Toscana del nord, durante i giorni di Natale. In particolare, è stato utilizzato anche un elicottero dei carabinieri dotato di una speciale telecamera termica, utilizzabile di notte, che permette di rilevare le variazioni di temperatura. Secondo quanto spiegato, con l'elicottero sono state pedinate dall'alto persone sospette o che potrebbero essere in qualche modo coinvolte con il rapimento dell'imprenditore ligure. Il velivolo dei carabinieri ha perlustrato il tratto costiero che va da Lerici fino alla Versilia, e anche tratti interni della Lunigiana, al confine tra Liguria e Toscana. Del resto, il sospetto che Calevo possa essere tenuto nascosto dai suoi rapitori in Toscana, c'è dalle ore immediatamente successive al sequestro. L'auto dell'imprenditore ligure, su cui i banditi sono fuggiti insieme all'ostaggio, venne ritrovata sul greto del fiume Magra, che segna il confine delle due regioni, e già alcune ore dopo il rapimento erano state organizzate battute di perlustrazione nei boschi della provincia di Massa Carrara. Le ricerche nel nord della Toscana e in Versilia, secondo quanto viene riferito, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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