Reggio Calabria, 18 lug. - (Adnkronos) - Sono stati condannati nel processo 'Cosa mia' le quattro persone arrestate questa mattina dalla Polizia a Palmi. Il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di Vincenzo Sgro' (58 anni), Rosario Sgro' (68), Antonio Ficarra (47) e Roberto Ficarra (35). Tutti sono stati condannati a otto anni di reclusione per associazione mafiosa. Nel corso delle indagini, gli investigatori avevano accertato che Vincenzo Sgro' forniva un "costante contributo all'associazione", recandosi ai colloqui con il cognato Giuseppe Gallico, aggiornandolo sugli avvenimenti piu' recenti, recapitandogli messaggi e informazioni degli altri affiliati, ricevendo dal detenuto direttive, da eseguire direttamente o da comunicare ad altri affiliati fuori dal carcere, dandogli la propria disponibilita' ad ospitare il figlio Antonino Gallico (25 anni), per evitare che fosse coinvolto nella faida con i Bruzzise. Avrebbe inoltre fatto da intermediario tra alcuni soggetti residenti in Milano e PesceFrancesco, alias 'U Testuni' elemento di spicco della omonima cosca di 'ndrangheta di Rosarno, per l'acquisto di un grosso quantitativo di sostanze stupefacenti che avrebbe permesso di realizzare un notevole guadagno ad alcuni esponenti della 'ndrina Gallico. Rosario Sgro' avrebbe invece mantenuto rapporti con i latitanti. Infine, i fratelli Ficarra sarebbero imprenditori di riferimento della cosca Gallico. L'operazione 'Cosa mia', condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria, aveva portato alla scoperta delle estorsioni delle cosche di 'ndrangheta alle ditte impegnate nei lavori di ammodernamento sull'A3 Salerno-Reggio Calabria.