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Architetti e sociologi contro il 'grattacielo record' in Cina: "Solo un monumento"

domenica 9 settembre 2012

2' di lettura

Roma, 5 set. (Ign) - “L’architettura ha senso quando è abitata, altrimenti è solo un monumento”. Leonardo Chiesi, professore di Sociologia alla facoltà di Architettura all’università di Firenze, boccia senza mezzi termini la sfida lanciata dalla compagnia di costruzioni cinese Broad Group che ha promesso di costruire il grattacielo più alto del mondo (lo Sky City One, di 220 piani) in soli 90 giorni. Per il sociologo si tratta di un classico caso di “uso politico dell’architettura”: in un Paese vasto come la Cina, in questo modo “”si realizza un simbolo per rappresentare la forza del potere centrale” spiega Chiesi, secondo cui la ‘corsa ai record’ in architettura vale poco e può essere rischiosa. “Il grattacielo più alto del mondo potrebbe essere anche il più pericoloso o il più inutile” sottolinea il sociologo dell’Università di Firenze. Anche l’architetto Massimiliano Fuksas è piuttosto scettico sull’annuncio che arriva dalla Cina. In appena tre mesi la Broad Group dovrebbe riuscire a costruire un edificio di 838 metri, ovvero dieci metri in più del Burj Khalifa di Dubai. “Non ci credo, possono riuscire a fare forse solo la struttura ma non credo lo possano finire” sottolinea Fuksas. Il padre della nuova Fiera di Milano ammette però che il ‘pianeta Cina’ esercita un ‘fascino misterioso’, in particolare su noi italiani che, “non dimentichiamolo, siamo quelli della Salerno-Reggio Calabria…”. Lui poi, la società cinese la conosce da vicino dal momento che proprio con una compagnia di Pechino sta costruendo un’opera faraonica a Tbilisi, in Georgia. Si tratta del Justice Palace: un edificio di 60 mila metri quadrati a cui lavorano 2mila fra operai e manager. Anche il governo georgiano ha deciso di bruciare i tempi (“sono tempi di elezioni a Tbilisi” sottolinea Fuksas). “Abbiamo iniziato l’opera 8 mesi fa e fra pochi giorni dovrebbe essere conclusa”. Il ‘segreto’ del modello cinese però è molto ‘semplice’, avverte il celebre architetto: “La compagnia ha tolto i passaporti a tutti i lavoratori – operai e manager – e nessuno può fare vacanze” sottolinea Fuksas. Ma quale dovrebbe essere il tempo giusto per costruire un edificio importante? Secondo Fuksas servono in media 2-3 anni per mettere in piedi un’opera: “I tempi sono convenzionali in tutto il mondo, ma in alcune occasioni i governi decidono di infrangerli”. Specie quando si avvicina il voto e il potere decide di mostrare tutta la propria magnificenza…

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