CATEGORIE

Mafia: Trattativa Stato-boss, ecco perche' il gup non va ricusato

domenica 18 novembre 2012

2' di lettura

Palermo, 14 nov.- (Adnkronos) - Il giudice per l'udienza preliminare di Palermo, Piergiorgio Morosini nel suo libro 'Attentato alla giustizia' aveva si' "considerato degna di attenzione la tesi della trattativa illecita formulata dalla Procura di Palermo" ma questo "non denota un convincimento sulla sua fondatezza e non e' idoneo a configurare quell'anticipazione di giudizio che la norma iindica come causa di astensione e di ricusazione a tutela dellimparzialita' del giudice". E' quanto scrivono i giudici della terza civile della Corte d'Appello d'Appello nel provvedimento con il quale hanno rigettato la richiesta di ricusazione presentata a ottobre dai legali del colonnello Giuseppe de Donno, imputato nel procedimento per la cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Morosini e' il gup che dovra' decidere, al termine dell'udienza preliminare, se rinviare a giudizio o no i dodici imputati, tra cui de Donno ma anche il generale Mario Mori e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino. "Del resto - scrivono i giudici - se il giudice Morosini nel libro avesse ritenuto improbabile l'ipotesi accusatoria, la Procura avrebbe potuto di contro dolersi dell'espressione di un convinvimento precostituito nella direzione opposta". Secondo de Donno, invece, nel libro pubblicato due anni fa il gup Morosini avrebbe anticipato il proprio giudizio. Secondo i giudici in Morosini non denota "il convincimento sull'effettivo svolgersi dell'illecita trattativa tra apparati dellO Stato e Vito Ciancimino". Per i giudici civili, insomma, da parte del gup non ci sarebbe "alcun giudizio sulla trattativa che, avverte los crittore, costituisce l'ipotesi accusatoria formulata dalla procura di palermo, 'tutta ancora da verificare' dovendo 'stare attenti a non confondere le ipotesi accusatorie con le verita' assolute". (segue)

tag

Ti potrebbero interessare