(Adnkronos/Cinematografo.it) - Un po' horror, un po' thriller, il film non si fa mancare nulla nella costruzione di un'architettura narrrativa in cui il ribaltamento della prospettiva, ovvero 'niente e' come sembra', -e' d'obbligo ma non sempre coerente. E alla fine arriva immancabile anche il complotto. E' la speculazione invece il tema del documentario 'L'Accordo', di Jacopo Chessa, quanto mai appropriato e attuale in questi giorni, proiettato nel pomeriggio allo Strehler con il commento del segretario generale della Fiom Maurizio Landini e del giornalista di Repubblica Roberto Mania. Il famigerato accordo del titolo e' quello di Mirafiori del gennaio 2011, replica di quello di Pomigliano, che impone ai lavoratori rinunce e sacrifici in cambio di un investimento destinato a scongiurare dimissioni e delocalizzazioni. Chessa intervista gli operai, i rappresentanti sindacali in fabbrica, i segretari dei sindacati e, tra gli altri, voci autorevoli come Sergio Cofferati, Gustavo Zagrebelsky, Angelo D'Orsi, l'ex-sindaco di Torino Sergio Chiamparino, sul ruolo dei sindacati e della politica nelle relazioni industriali italiane e sul cambiamento di scenario che il modello Marchionne sembra destinato a generare. (segue)