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Usa, finta bomba "incastra" un somalo

A Portland: fermato un 19enne: trappola dell'Fbi per fermare il terrorista. Un 78enne voleva sparare a Obama
di Giulio Bucchi domenica 28 novembre 2010

2' di lettura

"Finto" allarme terrorismo nella notte a Portland, in Oregon, durante la cerimonia d'inaugurazione dell'albero di Natale cittadino. Alle 17.40 locali (1.40 in Italia) l'Fbi ha arrestato un 19enne di origini somale naturalizzato americano, Mohamed Osman Mohamud, che stava tentando di far esplodere a distanza una bomba posta in un furgone alla Pioneer Courthouse Square, durante la tradizionale cerimonia di inaugurazione del grande albero natalizio. Esca - Secondo Fox News, però, non sarebbe stato un vero attentato: a quanto riferisce il procuratore federale Dwight Holton , l'Fbi avrebbe escogitato l'operazione come un'esca per poter arrivare al giovane aspirante stragista. La trappola era iniziata lo scorso giugno: un agente infiltrato aveva saputo che Mohamud, che vive a Corvallis, in Oregon, era stato in contatto regolare via email a partire dall'agosto del 2009 con una persona nel Nordovesti del Pakistan. Nel dicembre 2009 Mohamud e il suo contatto pachistano avevano usato in una email un linguaggio in codice per organizzare una trasferta in Pakistan del giovane somalo-americano: l'obiettivo era essere addestrato per la jihad, non andato a buon fine. A giugno scatta l'operazione dell'Fbi: un agente contatta il giovane spacciandosi per compagno del suo contatto pachistano. I due si incontrano a Portland e  Mohamud rivela di voler fare un attentato a Portland, il giorno dell'inaugurazione dell'albero di Natale. Ieri l'agente Fbi ha fornito all'aspirante terrorista un furgone con un finta bomba, lo ha accompagnato sul luogo dell'inaugurazione e gli ha dato un cellulare che avrebbe dovuto far esplodere l'ordigno. Quando Mohamud ha dato il segnale, la polizia lo ha bloccato. Mohamud al momento dell'arresto, avrebbe gridato "Allahu Akhbar" ("Dio è grande" in arabo), facendo resistenza e picchiando i poliziotti. Ora l'accusa per il giovane è di tentato uso di armi di distruzione di massa. Obama nel mirino - La psicosi-terrorismo colpisce anche in South Carolina: un uomo di 78 anni risultato in possesso di 17 armi è stato arrestato dopo aver confidato ad un'infermiera e ad un agente del Us Secret Service di voler sparare al presidente Barack Obama. Ora è in carcere, a Spartanburg.  Durante  un incontro con un'infermiera psichiatrica, l'uomo aveva dichiarato di voler "andare a Washington per sparare al presidente perchè non sta facendo abbastanza per aiutare gli afroamericani".

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