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Salvatores: "In Italia clima da ventennio"

Il regista di Mediterraneo parla durante la presentazione dell'ultimo film, Happy Family
di Michela Ravalico sabato 20 marzo 2010

3' di lettura

"Viviamo in un clima da ventennio, i tg sono virtuali e si sta inverando il progetto della P2". Di chi sono queste parole? Beppe Grillo, Gabriele Salvatores o nessuno dei due? Questa volta, a essere infuriato con il sistema Italia, è Gabriele Salvatores. Il regista famoso per Mediterraeo, Marrakesh Express, Tourné e Puerto Escondido ha presentato oggi la sua ultima creatura. Si chiama Happy Family, ma dai commenti rilasciati ai giornalisti sulla situazione attuale italiana il regista non pare essere molto happy. Peccato, perché il film è ispirato allo spettacolo teatrale dell'ottimo Alessandro Genovesi, che pure nelle sfumature dell'amarezza e della malinconia, lasciava spazio alla speranza e all'allegria. Lo spettacolo teatrale, infatti, si conclude con una meravigliosa Roberta Rovelli, l'attrice che impersonifica Caterina, la rossa che ha paura di puzzare, che aspetta un bambino dal protagonista - sceneggiatore un po' sfigato e distratto di nome Ezio - che a teatro è proprio Alessandro Genovesi. Il monologo di Salvatores - I Tg sono virtuali, si dicono troppe bugie, il clima ricorda quella del ventennio e si sta inverando il progetto della P2. Lo spunto è una frase del film detta da Fabio De Luigi "la gente non la si può prendere in giro e alla fine gli si deve dire la verità" che lui commenta così nell'affollata conferenza stampa:"viviamo un'epoca in cui si dicono troppe bugie e dove i telegiornali sono realtà virtual"». Ma poi spiega meglio cosa intendeva a margine dell'incontro stampa di stamani: "i tg hanno oggi più che mai il potere di dire delle bugie e per chi li vede come mia madre è difficile far capire loro la verità". E aggiunge:"il fatto è in Italia si sta abbassando, anzi si è abbassato il gusto degli italiani. Questo era il progetto della P2 che, non dimentichiamolo, voleva dire propaganda 2. E l'uso dei media era uno dei mezzi per realizzare questo piano che voleva rendere gli italiani meno sensibili alle cose". Non a caso ha aggiunto Salvatores: "in questi giorni va forte su Internet una lettera di Elsa Morante (dal titolo Il capo del governo, ndr.) in cui la scrittrice che parla di Mussolini sembra stia parlando di oggi, di Berlusconi. Il fatto è che l'italiano ha poca memoria ed è un pò Pulcinella e un pò Arlecchino, ovvero servo di due padroni". Siamo insomma un popolo, conclude Salvatores "che non ha il concetto di Stato, noi tendiamo a delegare il potere e poi trascuriamo o ce ne freghiamo di come questo viene fatto". Il film Happy Family - Presentato stamani a Roma, il nuovo film di Salvatores Happy Family sarà nelle sale dal 26 marzo. Costato meno di sei milioni di euro, il film prodotto dalla Colorado di Maurizio Totti con Rai Cinema, deriva dalla pièce omonima di Alessandro Genovesi che ha scritto la sceneggiatura del film insieme allo stesso Salvatores. Di scena, in una ambientazione volutamente favolistica e colorata e sulle note delle canzoni di Simon and Garfunkel, uno sceneggiatore di nome Ezio (Fabio De Luigi) alle prese con una storia da scrivere e soprattutto con dei personaggi, che come quelli di Pirandello, entrano nella sceneggiatura come nella vita dell'autore. Personaggi che vogliono parlando in macchina, ovvero rivolgendosi allo spettatore, prolungare la loro esistenza virtuale. La storia racconta il destino di due famiglie totalmente diverse incrociarsi per diventare, alla fine, un'unica grande famiglia. C'è Vincenzo (Fabrizio Bentivoglio), ricco avvocato milanese sposato con Margherita Buy, che ha un figlio Filippo di 16 anni ostinatamente convinto di volere sposare la coetanea Marta. Quest'ultima a sua volta è figlia di un padre alternativo come Diego Abatantuono (uno che tra i mille lavori che ha fatto ha allestito una gelateria in Cecenia) e di una madre borghese sotto la maschera di una un-politically correct (Carla Signoris). Infine, c'è Caterina (Valeria Bilello) figlia 27enne di primo letto di Vincenzo, bravissima pianista, ma con un problema non da poco: crede di emanare cattivo odore come capiterebbe spesso alle rosse come lei.

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