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Cassazione, legittimo l'arresto di Cosentino

I legali: "Speriamo di fare il processo prima possibile"
di Michela Ravalico sabato 30 gennaio 2010

2' di lettura

La prima sezione penale della Cassazione ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Gip di Napoli il 7 novembre scorso nei confronti del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per presunti contatti con il clan dei Casalesi. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Cosentino, per il quale la Camera ha negato l’autorizzazione a procedere richiesta dai magistrati napoletani. Cosentino, dunque, non finirà in carcere: questa è un’eventualità che potrebbe accadere solo nel momento in cui dovesse lasciare il Parlamento. La difesa - "Speriamo di fare il processo il più rapidamente possibile per fare in modo di superare i limiti di segretezza degli atti e far cadere tutte le accuse". Così l'avvocato Stefano Montone, difensore, assieme al collega Agostino De Caro, del sottosegretario Nicola Cosentino, commenta la decisione della Cassazione di confermare l'ordinanza di arresto per il suo assistito. "Prendiamo atto della decisione della Corte, che evidentemente ha ritenuto il provvedimento giudiziario del gip privo di vizi formali - rileva il legale - vedremo le motivazioni". La vicenda - Nel settembre 2008 Cosentino è stato pubblicamente accusato di aver un ruolo di primo piano nel riciclaggio abusivo di rifiuti tossici, da Gaetano Vassallo, il boss che per 20 anni ha nascosto rifiuti tossici in Campania pagando politici e funzionari. Nel novembre 2009 è stata inoltrata alla Camera dai magistrati inquirenti una richiesta di autorizzazione per l'esecuzione di una misura cautelare (arresto) per concorso esterno in associazione camorristi. La Camera dei Deputati ha respinto, lo scorso 10 dicembre, la richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal gip nei confronti di Cosentino. Prima del suo coinvolgimento nell'inchiesta Cosentino era il candidato in pectore del centrodestra come governatore della Campania.

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