Enrico Mentana sta facendo un telegiornale ottimo e premiato dagli ascolti: e il difficile è questo. Di più: sta facendo un telegiornale ottimo, premiato dagli ascolti e infarcito di politica, proprio quell’ingrediente che gli altri telegiornali avevano anchilosato e ridotto a un polpettone in quanto convinti che facesse scappare la gente: e non era vero, semmai era vero che la gente era stufa dei polpettoni perché noiosi e contingentati col bilancino. Enrico Mentana, infine, sta facendo un telegiornale ottimo, premiato dagli ascolti e imperniato su un privilegio che spiega, in parte, perché sia ottimo e premiato dagli ascolti: cioè che è libero, caratteristica che tanti paiono sottovalutare. I rumors politici s’occupano d’altro: qual è il significato politico dell’operazione? E qual è il risvolto industriale? Che farà il Cavaliere? Davvero Santoro passerà a La7? E che farà l'ad di Telecom, Franco Bernabè? Quale lettura dobbiamo dare alla diretta del discorso di Mirabello? Eccetera. Il che dimostra, quantomeno, che gli altri telegiornali continueranno tutto come prima: Mentana stia contento. Magari ecco: mezza domandina in più a Gianfranco Fini, ieri sera, poteva starci. Tipo: voterebbe un governo di coalizione? Vuole dirci dov’è finito ’sto cognato? Ma forse faceva parte degli accordi. Occhio, però, Chicco: è così che si comincia.