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Allarme abusivi: in Italia 150mila falsi operatori sanitari

Al primo posto i fisioterapisti: in 2 casi su 3 non sono titolati a fare il lavoro. Seguono logopedisti e dietisti
di Tatiana Necchi sabato 8 maggio 2010

2' di lettura

Il fisioterapista? In 2 casi su 3 non è titolato per fare il lavoro che ha scelto. Il podologo? Attenzione. A impugnare gli attrezzi del mestiere potrebbe essere un estetista. Insomma, sotto i camici d’Italia si nasconde un esercito di abusivi: su quasi 280mila operatori che esercitano le cosiddette "professioni sanitarie non mediche" e che ancora non hanno un proprio  "Albo Professionale", gli abilitati non arrivano a 130mila. La maggior parte, circa 150mila, è fuorilegge. I dati, denunciati da "Quotidiano sanità”, arrivano dal Conaps (Coordinamento nazionale associazioni professioni sanitarie): «Troppi abusivi - lamenta il presidente Conaps Antonio Bortone - è una situazione inaccettabile che danneggia i pazienti ma anche il  professionista serio e qualificato, il cui profilo viene screditato e   usurpato da coloro che si approfittano di un titolo fuori da ogni diritto e legge». Ad aggiungere la beffa al danno, c'è poi l’aspetto della competizione di mercato. Perché i professionisti abusivi vincono la concorrenza praticando prezzi più bassi, ma a discapito della qualità delle prestazioni. Per tutelare i professionisti autentici, e i cittadini, servono gli Ordini, sostiene Bortone. Un disegno di legge del 2006 ne prevedeva l’istituzione, ma il ddl 1142 attualmente giace presso la commissione Igiene e Sanità del Senato. Dal censimento firmato Conaps, che ha coinvolto i 9 profili professionali non medici più numerosi, i fisioterapisti risultano in testa alla classifica dei falsi. Su un totale di circa 150mila operatori che si definiscono fisioterapisti, oltre 100mila, una media di 2 su 3, in realtà non possiedono il diploma di laurea o un equivalente attestato formativo. Molti dei falsi fisioterapisti sono laureati in scienze   motorie: un diploma che abilita all’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole ma non a effettuare prestazioni sanitarie   delicate come quelle del fisioterapista. Scorrendo la classifica dei falsi più numerosi, al secondo posto ci sono i tecnici di laboratorio: su un totale di circa 40mila operatori che in Italia si definiscono tali, circa 10mila sono abusivi e tra questi figurano anche numerosi infermieri, non titolati a esercitare l’attività che invece svolgono. Su un immaginario podio, a parimerito troviamo i tecnici di prevenzione: anche loro 40mila, di cui 10 mila abusivi. Il bronzo va invece ai logopedisti:  su 14 mila, 5mila sono abusivi. Seguono poi categorie meno diffuse come dietisti, igienisti dentali, podologi e terapisti occupazionali. Insomma, il cittadino che si  rivolge a uno di questi professionisti per ricevere una prestazione sanitaria nella maggior parte dei casi rischia di affidarsi, inconsapevolmente, nelle mani di qualcuno che quella professione non la potrebbe esercitare. E i dati presentati dal Conaps sono solo parziali: all’appello mancano 8 profili professionali non ancora censiti nel dettaglio. Risultato: questi operatori vantano titoli fasulli, restano impuniti. Da qui la promessa del Conaps di impegnarsi a sollecitare l'impegno delle Istituzioni a trovare una soluzione. Ma soprattutto a sostenere cittadini, malati e rappresentati dalle associazioni dei pazienti. 

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