Le borse europee reagiscono al martedì nero

Guadagni dello 0,5%. Nonostante l'apertura in rosso in Asia, scongiurato un altro crollo
di Roberto Amagliomercoledì 30 giugno 2010
Le borse europee reagiscono al martedì nero
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Le borse europee reggono il colpo per il momento. E questa è già la migliore notizia che ci si potesse aspettare. Dopo i 145 miliardi di euro bruciati nella giornata di martedì dalle borse del Vecchio Continente, infatti, l’apertura in rosso dei mercati asiatici aveva fatto temere all’ennesima giornata di paura e di indici da brividi. Invece per il momento le borse europee stanno tenendo botta: a metà mattinata, a Londra l’indice Ftse 100 sale dello 0,43% a 4.935,24 punti, mentre a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,32% a 3.443,32 punti. Stesso progresso per il Dax di Francoforte che segna 5.972 punti. Lo Smi di Zurigo, infine, sale dello 0,29% a 6.162,49 punti. Guadagni simili anche per quanto riguarda Piazza Affari, dove FTSE Italia All-Share cresce dello 0,5% (a 19.803,35 punti), mentre FTSE MIB sale dello 0,4%. Giù l’Asia – I timori della mattinata erano tutti legati all’apertura in rosso dei mercati azionari del Sol Levante. L’indice di riferimento della regione (Msci Asia Pacific Index), infatti, stava perdendo l’1,3%. Male Nissan Motor (-0,6%) e Canon (-2,4%), che dagli Usa derivano oltre un quarto del loro fatturato. Prosegue inoltre il calo del prezzo del petrolio, per il terzo giorno consecutivo, e pesa sui titoli del settore materie prime (Bhp Billiton - 1,7%, Rio Tinto -2,9%, Jiangxi Copper -3%). A provocare la partenza in salita dei mercati asiatici, dicono gli analisti, l’inaspettato calo della fiducia dei consumatori americani, unita ai timori di un rallentamento della crescita economica. Martedì di passione - I timori odierni, tuttavia, restano legati alla giornata terribile di ieri, quando il mercato finanziario mondiale era in rosso in ogni piazza. Soprattutto l’Europa è andata male, bruciando 145 miliardi. Per quanto riguarda l’Italia, Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 4,4%. Proprio per questo motivo, la giornata di oggi era vista da molti analisti come un pericoloso bivio: un’altra giornata nera avrebbe messo a repentaglio anche la tenuta finanziaria di diversi Paesi, soprattutto della Grecia e dei suoi istituti di credito.