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Santoro-Masi. E' guerra totale

Il conduttore chiede l'arbitrato interno che congelerebbe lo stop. Ma il dg non ci sta. "Andremo dal giudice ordinario"
di tiziano vanni sabato 16 ottobre 2010

4' di lettura

Come anticipato già giovedì qualche ora prima della puntata di Annozero, Michele Santoro ha formalizzato la richiesta di arbitrato interno contro la sospensione di 10 giorni decisa dal direttore generale, Mauro Masi. Così facendo la punizione verrà congelata, in attesa che il giudice interno di Viale Mazzini si pronunci a riguardo. A stabilirlo è l'articolo 7 dello statuto dei lavoratori. Annozero, quindi, andrà regolarmente in onda anche giovedì 21 ottobre. Masi non ci sta - Il ricorso all'arbitrato interno, però, non soddisfa il direttore generale della Rai. "Noi non accetteremo l’arbitrato - ha dichiarato Masi -. L'azienda andrà dal giudice ordinario, siamo pienamente nel diritto di farlo e agiremo nelle sedi appropriate. Non si è mai visto al mondo un dipendente che manda a quel paese un capo azienda, in nessun broadcaster e in nessuna struttura aziendale compiuta siamo riusciti a trovare un caso simile. In Italia ci sono regole ben precise, non so quale siano le motivazioni che hanno spinto Santoro a chiedere l'arbitrato. Noi comunque non lo accettiamo". Il direttore generale della Rai ha poi ricordato che "Santoro e le sue trasmissioni sono nel palinsesto per sentenze del giudice del lavoro, che fissa addirittura orari e temi, mentre grazie a Dio non fissa il tipo di trasmissione". Show serale - Michele Santoro, intanto, ha rincarato la dose nella puntata di Annozero di ieri, lanciando l'appello per una raccolta firme da effettuare "in ogni caseggiato" per scongiurare lo stop di due puntate alla trasmissione. Infatti Santoro, nel suo discorso introduttivo prima dell'inizio del programma, spiega che sicuramente avrebbe preferito andare dai giudici per sbrigare la faccenda, ma che i suoi avvocati, gli hanno assicurato che non ci sono i tempi tecnici per una ricorso. Così, l'unico modo per salvare le prossime due puntate di Annozero potrebbe essere quello di una raccolta firme: "Voglio per una volta che voi raccogliate in ogni caseggiato - annuncia il conduttore - dove c’è qualcuno che ascolta Annozero una dichiarazione che dice al presidente della Rai "sono un abbonato e non voglio essere punito al posto di Santoro". Le reazioni degli ospiti nella puntata, sono state di solidarietà nei confronti di Santoro, persino da parte di Formigoni (governatore della Lombardia): "Io mi sarei limitato ad un cartellino giallo. Due giornate di squalifica sono una cosa fuori dal mondo. Da utente avrei preferito un'azienda che si fosse tenuta lontana da questi provvedimenti". Anche il segretario del Pd Bersani molto critico sulla decisione dei vertici Rai:"Finchè non si cambieranno i meccanismi, i partiti non usciranno dalla Rai, non ci sarà un amministratore delegato non ne usciremo mai. Noi paghiamo il canone per avere un'azienda normale, l'autolesionismo non lo capisco". I numeri - Straordinari dati di share e odiens ieri sera per Annozero. Ben 6 milioni 283mila gli spettatori e uno share del 23.47. In seconda serata 'Porta a portà è stato il programma più visto della fascia oraria con un milione 516mila spettatori e share del 17.39.  Parte finale Annozero - Alla fine della puntata, nello spazio dedicato alle vignette di Vauro, il quale ha annunciato di essere stato querelato dal DG della Rai Masi, dopo la vignetta di ieri sul Manifesto, che lo ritraeva come l'ultrà serbo, Santoro ha intonato le parole della celebre canzone di Giorgio Gaber, "La Libertà", chiamando il pubblico ad alzarsi e cantare insieme a lui. Di Pietro primo sostenitore tra i politici - Il leader dell' Idv raccoglie l'appello fatto da Santoro nell'ultima puntata di Annozero. Di Pietro è il primo sostenitore tra i politici e scrive sulla propria pagina Facebook: "Sono un abbonato Rai e non voglio essere punito al posto di Santoro, non sospendete Annozero". In verità Di Pietro non si limita solo a questo ma continua: "Come tantissimi italiani, pago il canone rai. Lo faccio con regolarità e da sempre anche per vedere programmi come 'Annozero.' E visto il successo della trasmissione, non devo essere il solo. La sospensione di Michele Santoro, oltre che evidentemente ingiusta, sbagliata e immotivata, è una punizione per tutti gli italiani che pagano il canone, privati per due settimane di uno dei programmi migliori dell’azienda Rai - scrive ancora il leader dell'Idv - E' anche un danno indiretto per tutti: la sospensione di un programma di successo significa una grande perdita di denaro per l'azienda pubblica. E’ quindi con orgoglio che rivendico i miei diritti di cittadino e di 'cliente-proprietariò della Rai". Il biglietto di Mentana - Nel primo pomeriggio è stato inserito, sul sito del programma, un biglietto autografato da Enrico Mentana. Sul foglio si legge: "Sono un telespettatore di Annozero e non voglio essere punito al posto di Santoro, è ingiusto e insensato sospedere il programma". La firma è chiaramente quella di Enrico Mentana, che inserisce anche il numero della propria tessera da giornalista.  

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