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Bagnasco: non uccidere Eluana

Il padre: la morte è natura
di Albina Perri sabato 19 luglio 2008

2' di lettura

La vita non sia spenta da una sentenza: è l’appello che il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, ha formulato oggi sul come irreversibile di Eluana, la donna che da 16 anni vive in coma vegetativo. “Togliere idratazione e nutrimento è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno”, ha dichiarato non nascondendo il giudizio preoccupato della Chiesa sulla decisione della Corte d’appello di Milano. Il ministro del Welfare e della Sanità, Maurizio Sacconi, si schiera dalla sua parte: "Le preoccupazioni del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, sono molto fondate, guai a rinunciare alla cultura della vita" ha invece commentato a margine della presentazione del rapporto sul mercato del lavoro, Cnel, rispondendo ad una domanda sul caso di Eluana. "Il sottosegretario Roccella, che ha un'ampia delega sulle questioni eticamente sensibili ha espresso perfettamente queste riflessioni", ha poi concluso. Secca la risposta di Antonio Stango, del Comitato nazionale dei radicali: "Ecclesiastici come il cardinale Bagnasco, che parla di 'consumare una vita per una sentenza', o parlamentari come l'onorevole Bertolini, che ipotizza un omicidio autorizzato, sembrano non avere letto con attenzione la sentenza della Corte d'appello di Milano". Ma è anche un’altra la battaglia che si sta combattendo in questi giorni e vede il padre di Eluana, Beppino, intenzionato ad andare avanti e staccare la spina che tiene in vita la figlia, confrontarsi con la procura generale milanese che lo mette in guardia: la sentenza con la quale la Prima sezione civile della Corte d’appello autorizza l’interruzione alimentare e dell’idratazione artificiale non può considerarsi definitiva prima di 60 giorni dal suo pronunciamento e, in caso di ricorso in Cassazione, fino a decisione della Suprema corte. Il legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, si limita ad una nota nella quale dichiara che “è un atto che non alcun effetto giuridico e non cambia nulla”. Piuttosto ieri sera, nel suo studio milanese, si sono dati appuntamento il padre Beppino, il medico Carlo Alberto Defanti, che si dice pronto a compiere il distacco del sondino che alimenta Eluana, e la curatrice speciale Franca Alessio: “Sui modi e sui tempi preferiamo non dire nulla”, ha fatto sapere la Alessio, che conclude ribadendo che “si procede” secondo la loro volontà. Del caso di Eluana ne parla anche Luigi Santambrogio nel suo blog “Etica & società”.

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