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I piloti firmano nella notte

Alitalia pronta a partire
di Dario Mazzocchi sabato 27 settembre 2008

2' di lettura

La notte porta consiglio, anche tra i piloti che una settimana fa facevano festa per il fallimento della trattativa con Cai. 14 ore di discussioni, tira e molla per arrivare alla decisione di firmare il patto d’intesa con Compagnia aerea italiana: ora l’Alitalia sembra davvero poter tornare a decollare nuova di zecca. Un nuovo allegato di una pagina divenuto la chiave di svolta: un contratto da dirigenti ai comandanti e una riduzione degli esuberi, questi i punti che hanno portato la pace. Nel corso delle lunghe ore si è giunti, però, quasi alla rottura da parte dei sindacati: Uil e Ugl non volevano sottoscrivere le novità concordate tra l’Anpac e i vertici di Cai. La qualifica per i piloti di dirigenti equivale infatti alla possibilità di negoziare un contratto proprio, ma anche di essere licenziati con il pagamento di indennità. Per 14o piloti in esubero ci sarebbe il part-time con tanto di rotazione. Un po’ troppo per i due sindacati che sin dall’inizio si erano dimostrati disponibili ad accettare le condizioni avanzate da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, i vertici di Cai.  A fare da mediatore c’era l’ombra del premier Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Di fronte alle resistenze di Uil e Ugl, Colaninno avrebbe minacciato di ritirarsi, in seguito anche ad una telefonata con l’ad di Intesa – San Paolo, Corrado Passera. Il governo ha quindi prodotto un documento finale cui hanno aderito Cgil e Cisl, oltre a Cai, Anpac e Up. Uil e Ugl hanno firmato dopo un ultimo round sugli esuberi. A questo punto i piloti hanno  sottoscritto. Nel frattempo il presidente di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber, aveva incontrato Letta e i quattro leader firmatari dell’accordo nell’ambasciata tedesca, chiedendo delucidazioni sugli ultimi sviluppi. Mentre Silvio Berlusconi, da Todi, dove è intervenuto al convengo dei Liberali popolari di Carlo Gioovanardi, se ne era uscito con una domanda che lascia poco all’immaginazione: “Dove pensavate che Air France avrebbe portato i milioni di turisti che verranno in Italia? A Todi o nei castelli della Loira? La risposta è scontata”.

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