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Codice della strada più severo

Da settembre nuova revisione
di Eloisa Palomba venerdì 22 agosto 2008

2' di lettura

Roma - Automobilisti e centauri spericolati state attenti! A sei anni dall’entrata in vigore della patente a punti  il governo ha ora allo studio una revisione del codice della strada, con maggiori controlli e norme più severe.  La stretta dovrebbe riguardare innanzitutto i limiti di velocità, l'uso improprio del telefonino, ed esami più severi per la patente e il recupero punti. Insomma una vera rivoluzione “on the road”. A dichiararlo è il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino: "A settembre daremo avvio a un tavolo sul nuovo codice della strada, ci saranno maggiori controlli e norme più severe". La parola d’ordine è tolleranza zero. Per Giachino, "si deve ripartire dall'esperienza della patente a punti: quando è stata introdotta la gente aveva timore, ora l'attenzione si è abbassata, ma vogliamo tornare alla tolleranza zero". Novità inedite, in particolare, potrebbero arrivare per le case automobilistiche, alle quali Giachino non esclude che potrebbe essere chiesto di limitare la velocità dei veicoli: "Tutte le ipotesi saranno vagliate, certo bisogna guidare in modo più responsabile e la velocità non può più essere il criterio distintivo di un'auto. Non ce lo possiamo più permettere". “Sulla sicurezza stradale - spiega il sottosegretario - è necessario agire in modo complessivo e con coerenza: il problema è aggravato dal fatto che in Italia, a differenza degli altri paesi europei, abbiamo bloccato gli investimenti sulle infrastrutture, causando un intasamento del traffico e incidenti. Su questo il govoverno a giugno ha già sbloccato una convenzione con Autostrade per lavori da 15 miliardi di euro per la sistemazione della rete autostradale. Poi abbiamo introdotto il sequestro di veicoli a chi guida dopo aver assunto alcol e droge". “Il terzo provvedimento - continua Giachino - è stato l'accordo con il settore dell'autostrasporto: in tre anni stanzieremo 120 milioni di contributi a chi sostituisce i vecchi tir per i nuovi mezzi euro 5, che inquinano poco e hanno uno stratigrafo sigillato che migliora la sicurezza". In futuro, prosegue, bisognerà "spostare il trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia e alla nave, portando avanti una politica dell'intermobilità: in Europa il 15% del trasporto merci è su rotaia, in Italia meno della metà. Se togliamo i tir dalle strade e ristrutturiamo la rete miglioreremo le condizioni del traffico e quindi la sicurezza". Il messaggio - conclude Giachino - è che occorre avere una guida responsabile, la cosa più importante è la vita".

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