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Festival Economia Trento. Iardino (Fondazione The Bridge): “Salute mentale nei luoghi di lavoro è sfida non più rinviabile”

venerdì 23 maggio 2025

2' di lettura

“La salute mentale nei luoghi di lavoro è una sfida prioritaria e non più rinviabile. È fondamentale adottare politiche pubbliche che pongano al centro il benessere psicologico dei lavoratori, promuovendo un approccio integrato e multidisciplinare”. Lo ha detto Rosaria Iardino, presidente di Fondazione The Bridge, intervenuta nel corso dell’incontro “Tu come stai?”, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Trento, in occasione del Festival dell’Economia “Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio”, giunto alla XX edizione.
Al centro dell’evento, la ricerca dell’equilibrio tra lavoro e vita privata per il benessere della persona e le migliori strategie per promuovere l’importanza della salute mentale nell’ambiente lavorativo.
 
Politiche pubbliche contro lo stigma
 
Esperti e psicoterapeuti si sono confrontati sul complesso rapporto tra attività occupazionale e salute mentale, provando a definirne i contorni nel contesto sociale e le prospettive future. Tra le esigenze emerse, quella di avviare politiche pubbliche in grado di combattere lo stigma associato alla salute mentale dei lavoratori. Secondo Iardino “abbiamo bisogno di programmi strutturati di prevenzione e supporto psicologico all’interno delle aziende; di formare dirigenti e responsabili delle risorse umane per aiutarli a riconoscere i segnali di disagio; di rafforzare la rete territoriale dei servizi di salute mentale. Serve, allo stesso tempo, un impegno istituzionale per superare lo stigma, attraverso campagne di sensibilizzazione, investimenti nella ricerca e l’inclusione del tema della salute mentale nelle agende politiche nazionali ed europee”.
 
Diritto alla salute nei luoghi di lavoro
 
Durante i lavori è stato sottolineato come benessere e lavoro non siano solo una questione individuale o aziendale, ma riguardino anche l’accesso ai diritti, alla salute, alla comunicazione corretta e inclusiva. Purtroppo, ha osservato Iardino, “il diritto alla salute mentale nei luoghi di lavoro è ancora troppo poco garantito. Secondo l’OMS si stima che ogni anno vengano persi 12 miliardi di giorni lavorativi a causa di depressione e ansia, con un costo di 1 trilione di dollari all'anno in termini di perdita di produttività. Occorre allora comunicare in maniera più efficace il tema della salute mentale, soprattutto in contesti professionali. I vertici organizzativi devono farsi promotori di una cultura del benessere, è centrale, inoltre – prosegue la presidente di Fondazione The Bridge – il ruolo della narrazione, cioè condividere testimonianze, esperienze e buone pratiche, perché ciò contribuisce a ridurre il pregiudizio e a favorire la consapevolezza collettiva”.
 
Nuovi modelli organizzativi e fragilità mentale
 
Iardino ha infine evidenziato l’urgenza di “rendere i luoghi di lavoro realmente inclusivi anche per chi vive situazioni di fragilità mentale”. Per farlo “occorrono nuovi modelli organizzativi, stili di leadership, processi di valutazione e politiche del personale. Le aziende non sono solo luoghi di produzione, ma anche spazi di relazione e identità e le istituzioni, dal canto loro, devono creare un quadro normativo e culturale favorevole, sostenendo le imprese con incentivi, servizi di consulenza, progetti territoriali integrati e campagne di sensibilizzazione” ha concluso.

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