Abbiamo plaudito a più riprese le scelte del nuovo corso e della nuova Direzione Masaf per l'ippica in tema di benessere dei cavalli, ma è doveroso segnalare come sugli orari di giugno, si stia andando incontro a un autogol con corse e ippodromi in palinsesto pomeridiano o nel tardo pomeriggio.
Il problema non è tanto quello delle temperature durante le corse, dato che, a dirla tutta, purché adeguatamente controllato e idratato, il cavallo atleta potrebbe anche trarre giovamento nella prestazione, quanto quello degli spostamenti, in van, per raggiungere le piste di gara, perché, senza calcolare le perdite di pubblico - e quindi anche di potenziali clienti - in presenza, sciropparsi km e km in un mezzo che sopra i 30 gradi diventa una fornace va nella direzione opposta del benessere e del rispetto dei cavalli.
Sintesi migliore sarebbe forse che gli ippodromi sprovvisti di impianto di illuminazione non corressero da giugno a settembre e tutti gli altri, appunto, svolgessero attività in notturna.
Non va bene neppure -anzi va male- non ridurre, almeno progressivamente, le dotazioni e le corse per i 2 anni e avere in qualche maniera sottostimato nelle graduatorie (dove comunque pesano per il 16%) e nelle sovvenzioni i centri di allenamento e l'importanza dei cavalli stanziali.
Lo ha spiegato in una propositiva lettera aperta al Professor Remo Chiodi, dg per l'ippica, Roberto Mazzucato, 86 anni di passione ed esperienza, di sapere disinteressato per i cavalli ed il loro sport: "Priorità fondamentale. Non solo per riuscire a programmare e organizzare corse maggiormente affollate ed equilibrate (con conseguenze positive anche sulla raccolta delle scommesse), non solo per un migliore controllo anche in termini di benessere, servizi e controlli e non solo per non costringere gli operatori e le scuderie a reperire posti e il posto e ad affrontare costi attualmente non sostenibili per molti piccoli proprietari in viaggi e spostamenti ma, anche e soprattutto, per imprescindibili ragioni come quella che i cavalli in ippodromo danno "vita" all'ippodromo stesso anche durante i giorni di non attività, sono un freno al degrado dell'ambiente e uno sprone alla qualità dei servizi e sono indispensabili alla diffusione e alla promozione dell'ippica e della sua cultura presso i cittadini, famiglie, giovani e bambini. Si pensi per esempio alle visite guidate delle scolaresche o al discorso sulla formazione e i vari corsi di qualificazione professionale".
La sensazione è che le colpe non risiedano tanto al Masaf (che pure potrebbe elevarne l'incidenza) quanto nella mancata comprensione da parte di alcuni ippodromi che pensano di potervi rinunciare per convenienza. Invece non è così, nel senso che chiudere i centri di allenamento non risulterebbe affatto conveniente. In più, con il nuovo corso, magari si andrà meglio a verificare come gli ippodromi utilizzano le sovvenzioni pubbliche.
Oggi intanto all'Ippodromo di Modena (alle 18 diretta tv sul 151 del digitale terrestre) corsa delle Stelle come sempre senza frusta e a scopo benefico. In pista nel nome e per l'esempio dell'Onorevole Cesare Ercole