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Il Piccolo Violino Magico Quando il giovane talento incontra l’eccellenza

San Vito al Tagliamento ospita uno dei concorsi per giovani violinisti più prestigiosi al mondo. A parlarne, Domenico Mason e Pavel Vernikov, cuore organizzativo e artistico della manifestazione
mercoledì 2 luglio 2025

3' di lettura

Dal 7 al 13 luglio, la cittadina friulana di San Vito al Tagliamento tornerà a essere il palcoscenico del Piccolo Violino Magico, concorso internazionale per giovanissimi talenti dell’arco. Giunto alla sua nona edizione, l’evento è ormai riconosciuto tra i più rilevanti a livello globale nella sua categoria. A illustrarne caratteristiche, spirito e ambizioni, sono Domenico Mason, direttore organizzativo della manifestazione, e Pavel Vernikov, violinista di fama mondiale, presidente di giuria e direttore artistico del concorso. «Il Piccolo Violino Magico è nato nove anni fa nell’ambito dell’Accademia d’Archi Arrigoni, racconta Mason, con l’idea di costruire un concorso internazionale dedicato esclusivamente alla fascia d’età fino ai 13 anni. È una scelta che ci ha permesso di concentrare tutte le risorse su un unico livello, elevando così la qualità complessiva del progetto».

La selezione è rigorosa, su circa sessanta iscritti provenienti da tutto il mondo, solo una trentina viene ammessa alla competizione, dopo un’attenta preselezione tramite video. I giovani musicisti affrontano tre round di prove, tutte accompagnate da orchestra, un unicum a livello mondiale. «Normalmente, nei concorsi, l’orchestra compare solo in finale. Noi, grazie alla nostra orchestra stabile, diamo ai ragazzi la possibilità di confrontarsi con programmi diversi come barocco, romantico e Mozart, sempre con accompagnamento orchestrale. È un’esperienza che non ha paragoni», spiega Mason. L’evento non è solo una vetrina musicale, ma anche un’occasione di crescita umana. «I finalisti, saranno quattro e si sfideranno il 13 luglio nell’ultima prova. Il primo classificato riceverà 5.000 euro e un violino realizzato dal liutaio italiano Fabio Piagentini, del valore di circa 10.000 euro. Inoltre, durante la settimana, tutti i partecipanti, anche chi non accede alle fasi finali, prenderanno parte a concerti e masterclass con i membri della giuria». A confermare la singolarità dell’iniziativa è Pavel Vernikov, che ne ha condiviso l’ideazione insieme a Mason: «È nato con l’idea di offrire ai giovani un’esperienza diversa, lontana dai soliti concorsi, spesso ripetitivi. Qui, invece, i ragazzi affrontano tre prove con orchestra, e questo non si era mai visto prima». Il direttore artistico sottolinea il carattere “umano” della manifestazione: «Volevamo costruire un concorso con un volto umano. Anche chi non passa le selezioni continua a partecipare: suona, impara, vive un’esperienza. Per me non è solo una gara, è una festa». Nel panorama mondiale, il Piccolo Violino Magico ha saputo distinguersi per originalità e rigore. «Con pochi mezzi ma tante idee, afferma Vernikov, siamo riusciti a costruire qualcosa che oggi è considerato il numero uno nel mondo per questa fascia d’età.

Altri concorsi, anche molto finanziati, come il Menuhin di Londra o il Grumiaux di Bruxelles, sono scomparsi. Noi invece siamo cresciuti, perché le idee, quando sono buone, vincono». Il pubblico della cittadina friulana risponde con entusiasmo: «San Vito non è il centro musicale del mondo, ma alla finale la sala è sempre piena. È un risultato straordinario. Non c’è la risonanza mediatica di Sanremo, ma si inizia a scrivere sempre di più su di noi. E questa è la conferma che il valore culturale è riconosciuto». Guardando oltre, Vernikov lancia anche un appello: «Credo che iniziative come questa meritino un maggior sostegno da parte delle istituzioni, perché difendono un’eccellenza italiana, proprio come il Parmigiano Reggiano. Il nostro concorso è un prodotto originale, interamente italiano, e dovrebbe essere protetto e valorizzato». A fare da sfondo a questa eccellenza c’è San Vito al Tagliamento, piccola cittadina del pordenonese che si distingue per una vivace attività culturale. «Il Comune investe molto nella cultura, sottolinea Domenico Mason e l’Accademia d’Archi Arrigoni, oltre a formare giovani strumentisti ad arco, è tra i principali attori del territorio». In un mondo in cui la routine rischia di appiattire le esperienze formative, Il Piccolo Violino Magico si impone come esempio virtuoso: un luogo dove talento, passione e visione si incontrano per offrire a piccoli musicisti un’opportunità davvero irripetibile.

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