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Il cuore di Varese tra cielo e acqua

Dal Sacro Monte a S. Caterina del Sasso un territorio tutto da scoprire e gustare
mercoledì 2 luglio 2025

4' di lettura

Il 9 marzo, da Brescia, è partito un viaggio che non segue solo strade, ma emozioni. Un cammino simbolico che attraversa la Lombardia come una lunga carezza tra sport, cultura, comunità e paesaggi. Si chiama “Il Cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026” e porta con sé un messaggio profondo: ogni territorio è parte di un cuore più grande, ogni persona può far battere quel cuore più forte. Dopo aver attraversato città e province con eventi, sport e celebrazioni, il progetto fa tappa a Varese. Qui, il 5 luglio, la città si veste di entusiasmo e bellezza per accogliere “È VA con il cuore”, una giornata speciale che invita a vivere il territorio, a scoprirne le meraviglie e a farsi attraversare dal suo spirito. Un invito semplice, ma potente: camminare insieme, con il cuore. L’evento si svolgerà in due luoghi simbolici e complementari: il Sacro Monte, patrimonio UNESCO, e la Schiranna, la sponda del Lago di Varese amata da sportivi e famiglie. Due luoghi diversi, ma legati dallo stesso respiro profondo, tra natura, spiritualità e partecipazione. Il cuore di Varese batte tra il cielo e l’acqua, tra la pietra e il verde.

Si inizia da un luogo che ha qualcosa di sacro nel nome e nell’anima: il Sacro Monte. Qui si sale lentamente, lungo un viale lastricato di storia e spiritualità. Ogni cappella è una storia scolpita nella pietra, un respiro che si unisce al passo, un dialogo silenzioso con l’anima. In cima, la vista è ampia, luminosa, come un abbraccio che include tutta la valle, i laghi, le montagne. Non serve dire nulla, basta restare in ascolto. Scendendo verso il lago, il tempo sembra cambiare ritmo. Il Lago di Varese è quieto, ma mai immobile. Intorno, una pista ciclopedonale lo abbraccia come farebbe una madre: dolcemente, senza stringere. Si cammina, si pedala, si respira. Il profumo dell’acqua, il suono degli uccelli, la luce che danza tra gli alberi: ogni elemento racconta una bellezza discreta, che non ha bisogno di stupire per incantare. Qui la natura si offre così com’è, senza filtri, e invita a fare lo stesso. A pochi chilometri, Laveno Mombello apre un altro capitolo del racconto. È un piccolo borgo affacciato sul Lago Maggiore, dove il ritmo è lento e l’orizzonte si allarga fino a toccare il cielo. Si prende la funivia, piccola e coraggiosa, che sale al Monte Sasso del Ferro. In pochi minuti ci si ritrova sospesi sopra il lago, sopra i tetti, sopra il quotidiano. E da lassù, il mondo si mostra in tutta la sua grandezza: montagne azzurre all’orizzonte, isole che galleggiano sull’acqua, il verde che si perde all’infinito. Si resta in silenzio, per non disturbare. Da Laveno parte anche una nuova possibilità di scoperta, un collegamento che è già esperienza: il traghetto verso Santa Caterina del Sasso, il celebre eremo incastonato nella roccia. Il breve attraversamento del lago è un passaggio tra dimensioni, tra il presente e qualcosa di più profondo. Si arriva via acqua, come i pellegrini di un tempo, e si resta incantati. Le pareti affrescate, il silenzio che avvolge ogni cosa, il lago ai piedi come uno specchio infinito: Santa Caterina è un luogo che parla al cuore. Il nuovo collegamento da Laveno rende tutto questo ancora più accessibile, più vicino, più vivo. Varese sorprende anche nella sua dimensione più intima. Villa Toeplitz è uno dei suoi segreti meglio custoditi. Si entra nel parco come si entra in un sogno: vialetti curati, fontane che raccontano di viaggi lontani, alberi che sembrano custodi silenziosi.

Si cammina tra profumi e colori, e ogni passo è un invito alla calma. In un angolo nascosto, l’acqua scorre lenta, come a ricordare che la bellezza ha bisogno di tempo. Poi c’è l’arte, quella che vive dentro le mura antiche e parla con voce nuova. Villa Menafoglio Litta Panza è un luogo che unisce epoche e visioni. Le sale settecentesche ospitano opere d’arte contemporanea che giocano con la luce, con il vuoto, con l’idea stessa di spazio. È un dialogo che sorprende e coinvolge, che invita a guardare con occhi diversi, a sentire con più attenzione. È un incontro tra passato e futuro, tra forme e sensazioni, che lascia un segno profondo. E quando la giornata volge al termine, arriva il momento dei sapori. A Varese, la tavola è un gesto d’amore. Il pesce persico del lago, cucinato con burro fuso, salvia e formaggio, si unisce al riso in cagnone in un piatto che sa di casa, di tradizione, di storie raccontate a tavola. È un gusto semplice, ma pieno, che parla di stagioni, di mani che lavorano, di memoria. Seduti di fronte a un tramonto che colora l’acqua di rosa, ogni boccone diventa un ricordo che resta. “È VA con il cuore” non è solo un evento. È un modo per avvicinarsi al territorio, per lasciarsi attraversare dalla sua bellezza e dalla sua energia. È Perché ogni luogo ha un cuore che batte, e ogni cuore ha bisogno di essere ascoltato. A Varese, il 5 luglio, il battito sarà collettivo. Un respiro condiviso, in cammino verso Milano-Cortina 2026.

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