CATEGORIE

Ansia e disorientamento affliggono giovani e donne emigrati al Nord

lunedì 14 luglio 2025

4' di lettura

Antonio, Giuseppina, Andrea, Fabio, Linda. Come loro, decine e decine di volti con una storia da raccontare e la ricerca di un futuro lavorativo più stabile. Sono tutti uomini e donne del Sud che, spesso per necessità, sono costretti a emigrare verso le Regioni del Centro-Nord. Ma la fatica è enorme, come testimonia l'indagine condotta dal Centro Studi della Fondazione MSB, ente del terzo settore impegnato a diffondere la cultura della salute mentale e a renderla un diritto concreto, abbattendo barriere geografiche, economiche e culturali: "Ho cercato di adattarmi, ma dopo l'entusiasmo iniziale, si iniziano a fare i conti con le prime difficoltà. Come non sapere chi chiamare se ti senti male", spiega Fabio. "Dopo 3 anni a Milano sto malissimo, provo un vuoto che si fa sempre più grande ogni volta che torno giù e devo ripartire", aggiunge Linda. "La mia vita è ora segnata da ansia, tristezza, senso di dislocamento e nostalgia cronica, con impatto significativo sul mio benessere mentale", sottolinea Giuseppina.

L'indagine, eseguita con questionari e sondaggi online su un campione di 10mila persone di un’età compresa fra i 20 e 40 anni,  testimonia come molti ragazzi, tra i 26 e i 30 anni, laureati e presenti in contesti professionali - ad esempio consulenti, audit, ruoli organizzativi - debbano fare i conti con un forte stress e una soffocante insoddisfazione nel lavorare lontano da casa. "Si sentono abbandonati a se stessi -afferma Maddalena Piscopo, presidente Fondazione MSB e della piattaforma Mò Sto Bene- e non riescono ad adattarsi a un clima diverso e a un modo di affrontare la vita completa opposto a quello, fino ad allora, conosciuto. Prevale anche nei ragazzi intervistati un senso di isolamento, di estraneità e di mancata appartenenza. Un disorientamento che, misto alla nostalgia, rende necessario un supporto psicologico. Senza dimenticare lo stigma verso i giovani del Sud che ancora esiste e le difficoltà economiche che corrono di pari passo”.

Si tratta di un fenomeno sociale diffuso: nel biennio 2022-2023, spiega l'Istat, si sono registrati ben 253.000 trasferimenti di residenza da comuni del Mezzogiorno verso il Centro-Nord. A fronte di questo esodo, i movimenti in direzione opposta (dal Centro-Nord al Sud) si sono attestati a soli 124.000, confermando una perdita netta di circa 129.000 residenti. Questa disparità riflette un saldo migratorio ampiamente negativo per il Sud e le Isole (rispettivamente -3,5 e -2,7 per mille). In termini assoluti, la Campania è la regione che ha registrato il maggior numero di cancellazioni (il 28,8% del totale), seguita da Sicilia (24,1%) e Puglia (18%). In base alla popolazione residente, i tassi di emigrazione più elevati si osservano invece in Calabria (quasi nove residenti per mille emigrano verso il Centro-Nord), Basilicata e Molise (entrambe oltre sette per mille). 

Le regioni del Centro-Nord si confermano come i principali poli attrattivi. Nello specifico, la Lombardia si impone come la meta prediletta, accogliendo circa un terzo (tre partenze su dieci) dei flussi in uscita dal Mezzogiorno. Fanno eccezione i flussi da Abruzzo e Molise, che si dirigono prevalentemente verso il Lazio. 
A livello provinciale, l'area metropolitana di Bologna risulta particolarmente attrattiva per i migranti dal Sud (con un tasso di 6,7 per mille), seguita da altre province emiliane come Ferrara e dalla lombarda Pavia che registra il più alto tasso di migrazione interna generale (+5,1 per mille): "Ma quello che è emerso durante le nostre interviste sono soprattutto la difficoltà che incontrano le donne, di un’età compresa fra i 25 e i 34 anni, spesso laureate ma che, non sempre, trovano condizioni lavorative adeguate”, aggiunge la Piscopo. “Sono loro una delle fasce maggiormente coinvolte nella migrazione Sud–Nord e, secondo evidenze qualitative, mostrano impatti significativi su ansia, senso di disorientamento e stress da adattamento. Inoltre, con l’allontanamento dalle reti sociali familiari, si acuisce il rischio di senso di solitudine, una variabile determinante per fragilità mentale nelle fasce giovanili".

Sembrerebbe quindi che il maggiore costo della vita e un lavoro non in linea con le proprie aspettative, seppur incidano in questa diffusa sofferenza, siano quasi marginali rispetto alla sofferenza “culturale” che vede ancora molte differenze fra chi è cresciuto nel sud e deve adattarsi a una nuova realtà. Insomma, gli affetti e le “protezioni” delle reti familiari risultano determinanti per vivere sereni. Sono la “base”, le fondamenta. 

“Anche per questo abbiamo creato la piattaforma online Mò Sto Bene, che mette al centro il paziente, fornendogli maggiori possibilità di stabilità emotiva e psicologica, grazie a un intervento multidisciplinare che prevede co-terapia, test psicometrici e AI, oltre al tutor angel, psicologo clinico, che sceglie il percorso più adatto alle esigenze. Ma non solo, con la Fondazione, abbiamo creato la ‘Seduta sospesa’: con un semplice gesto chiunque può donare supporto psicologico, tramite sessioni di psicoterapia, a chi sta attraversando un momento difficile e non può permetterselo. Con la ‘Seduta sospesa’ la generosità può illuminare il cammino di chi cerca aiuto e non ha i mezzi per ottenerlo.” – conclude la presidente.

tag

Ti potrebbero interessare

"Revocati 60 milioni di tax credit alla Sipario di Andrea Iervolino": l'esclusiva di Open

Secondo un'esclusiva di Open, il ministero della Cultura avrebbe revocato 60 milioni di tax credit alla Sipario di A...

Maurizio De Giovanni, maestro di letteratura e ironia tra le meraviglie di Tivoli

Lo scrittore protagonista al festival “VillaEstate” organizzato nella città tiburtina dalle sezioni c...
Daniele Priori

Valditara: “Assumeremo oltre 54 mila docenti per il prossimo anno scolastico”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il Decreto per le assunzioni dei docenti ...

Casasco, dal Pd tardive scoperte, Fi ha presentato da mesi piano industriale serio e concreto per l’Italia e per l’Europa

"È singolare che il Pd si accorga solo oggi della necessità di adottare una politica industriale, dop...