"Apprendiamo con sorpresa e sgomento le dichiarazioni del Presidente Orsini nei confronti delle università telematiche, che oggi, in un Paese penultimo in Europa per numero di laureati, intercettano le esigenze di oltre 250 mila studenti, ossia il 13% del totale degli studenti universitari italiani. Non si può ignorare che oltre il 70% dei nostri studenti è composto da lavoratrici e lavoratori che non avrebbero alcuna possibilità di accedere all’università tradizionale. Tra l’altro, dispiace che queste frasi provengano dal presidente dell'associazione italiana degli imprenditori - proprietaria dell'università Luiss Guido Carli - che tante volte ha sottolineato la centralità della formazione continua nell’odierno mercato del lavoro”.
Questa la risposta di United, l’Associazione delle Università telematiche italiane, alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in apertura dell'evento 'Industria e Università, insieme per l'innovazione', organizzato dall'associazione degli industriali e dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, per rilanciare la collaborazione tra il mondo accademico e quello industriale.
“Parlare di ‘assenza di rapporto umano’, senza conoscere le dinamiche e i modelli didattici della formazione online, significa sminuire il percorso di migliaia di giovani che ogni giorno scelgono un’istruzione flessibile, di qualità e compatibile con la propria vita professionale e personale. Le università telematiche offrono tutoraggio personalizzato, interazioni in tempo reale, ambienti collaborativi e canali di confronto continui con docenti e colleghi. I rapporti umani non scompaiono, ma si adattano alle esigenze del presente, rendendo l’accesso all’istruzione più inclusivo e sostenibile, dando un contributo alla ineludibile necessità di una maggiore digitalizzazione del Paese”.