Il sipario è calato su “Mundus – Festival Mondiale delle Arti Performative”, ma la sua eco risuona ancora da Largo Quaroni in tutta Roma.
Traccia un bilancio dell’iniziativa il professor Manuel Onorati, Presidente dell'Associazione European Alliance of Active Citizens (EAAC), principale ideatore dell'iniziativa, che ci ha svelato i risultati di un approccio innovativo: non solo celebrare l’arte, ma misurarne l’effettivo riscontro sul territorio e sulla cittadinanza.
“Siamo immensamente orgogliosi di aver non solo 'fatto cultura', ma di averla 'misurata'. Spesso, al termine di eventi artistici, si dà per scontato che sia andato tutto bene. Noi, invece, abbiamo voluto fare un passo in più: abbiamo chiesto un'opinione diretta ai cittadini che hanno ascoltato e partecipato, ponendo l'attenzione proprio sulla loro percezione. Questo è il nostro scopo: non solo offrire spettacoli, ma generare un impatto tangibile e misurabile sul senso di cittadinanza attiva”.
I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE - Nelle sette giornate di Festival sono state coinvolte più di 2000 persone, con oltre 30 artisti che si sono esibiti e più di 200 bambini coinvolti nelle attività di laboratorio. Ma il dato più significativo arriva dal questionario somministrato per misurare l'impatto dell’evento. I feedback sono stati eccezionali: il 94% dei partecipanti si è dichiarato soddisfatto della qualità complessiva degli spettacoli. Il 93% ha trovato le attività coinvolgenti. La varietà delle proposte artistiche è stata apprezzata dal 96% dei presenti. Il 94% ha ritenuto che le attività e i temi trattati abbiano stimolato riflessione e confronto. Un impressionante 96% ritiene che l'evento abbia avuto un impatto positivo sulla comunità. E ben il 97% vorrebbe assistere a una nuova edizione del Festival. Segnale evidente della “fame di cultura” delle periferie di Roma.
“Questi risultati confermano la nostra visione delle periferie come avamposti sociali” aggiunge Onorati. “Questi dati ci dimostrano inequivocabilmente come le periferie abbiano bisogno di cultura continua e non a spot. Non è un caso che molti esercizi commerciali della zona ci abbiano chiesto con forza di ripetere il Festival più volte all'anno; è chiaro che c'è stato un incremento importante sul loro fatturato, ma anche, e direi soprattutto, sulla qualità della vita del cittadino. Siamo stati contattati da persone che, oltre a voler partecipare come artisti, si sono candidate come veri e propri cittadini attivi sul quadrante. È stata un’emozione indescrivibile raccogliere questi risultati, che sono frutto di un lavoro continuo, costante e metodologico”.
Manuel Onorati conclude menzionando tutta la squadra di professionisti di primissimo ordine, con cui lavoriamo in sinergia. “Voglio ringraziare sentitamente Ivan Bonifazi per il coordinamento generale, Alessia Ciocari, coordinatrice del progetto Mundus, e Ilaria De Santis, direttrice artistica ed esperta di arti performative. E ovviamente, un grazie a tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di tutto questo. È la dimostrazione che un approccio metodico e una visione chiara sull'importanza della cittadinanza attiva, del benessere psicofisico e della sostenibilità a tutti i livelli, soprattutto attraverso la formazione, possono davvero fare la differenza. Il Festival Mundus è stata la prova che investire sulla cultura nelle periferie significa investire sul futuro della nostra comunità”.