Banca Ifis ha completato l’offerta pubblica su illimity Bank raggiungendo il 92,5% del capitale. In corso la fase di sell-out e da settembre le azioni di illimity saranno revocate dalla quotazione. Anche considerando le nuove svalutazioni finanziarie di illimity relative al primo semestre 2025, la redditività sostenibile e la forza patrimoniale raggiunte da Banca Ifis negli ultimi anni le consentono di mantenere un profilo di rischio contenuto, una forte posizione di liquidità e un capitale solido. Banca Ifis conferma le sinergie di costo e ricavo per circa 75 milioni di euro previste al momento dell’annuncio dell’OPAS. È stata avviata la revisione strategica degli asset di illimity e delle sue controllate per ridisegnare il perimetro del Gruppo con l’obiettivo di creare sempre più valore. Affidato a PwC il mandato per eseguire la due diligence su illimity richiesta da BCE.
L’utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo Banca Ifis, escludendo i costi non ricorrenti legati all’acquisizione di illimity Bank, è pari a 93,7 milioni di euro. Il dato risulta in linea con il primo semestre del 2024 che si era attestato a 93,6 milioni di euro. Tale risultato è dovuto alla positiva performance commerciale, alla resilienza del business Npl e all’operato dell’attività del comparto finanza proprietaria, in un contesto caratterizzato da tassi di interesse decrescenti ed elevata volatilità. • Il margine di intermediazione si attesta a 351,0 milioni di euro, rispetto ai 374,5 milioni di euro del primo semestre 2024, per via dell’evoluzione meno favorevole dei tassi di riferimento. Il Settore Commercial & Corporate Banking ha conseguito ricavi di 173,1 milioni di euro (sostanzialmente stabili rispetto ai 176,5 milioni di euro del primo semestre del 2024), e il Settore Npl pari a 156,6 milioni di euro (sostanzialmente stabili rispetto ai 160,3 milioni di euro del primo semestre del 2024 per i minori acquisti di portafogli Npl), nonché dell’incremento dei risultati derivanti dall’attività del comparto finanza proprietaria che ha raggiunto 37,0 milioni di euro (rispetto ai 33,0 milioni di euro del primo semestre del 2024).
Il costo del credito è pari a 19,2 milioni di euro, rispetto al dato di 15,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2024, a conferma della prudente gestione del rischio di credito degli ultimi anni. costi operativi, pari a 201,0 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 206,1 milioni di euro del primo semestre 2024, riflettono l’attenzione del Gruppo all’efficientamento operativo, le minori altre spese amministrative (119,2 milioni di euro rispetto a 124,2 milioni di euro del primo semestre 2024) e i benefici dalla conclusione dei progetti di digitalizzazione del Piano Industriale 2022-2024.
La posizione di liquidità al 30 giugno 2025 è pari a circa 1,1 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore al 290%). Il robusto profilo di liquidità e funding del Gruppo è stato ulteriormente rafforzato con il collocamento di un prestito obbligazionario di tipo Senior Preferred destinato ad investitori istituzionali per un ammontare di 400 milioni di euro con scadenza a novembre 2029 e con cedola del 3,625%. Nuova organizzazione nel Settore Npl per sostenere lo sviluppo del business: Marco Pisoni individuato per la nomina a Direttore Generale di Ifis Npl Investing, dopo un percorso all’interno del Gruppo, a conferma della capacità di Banca Ifis di valorizzare il merito e la competenza creando percorsi di sviluppo per le proprie persone.
Il CET1 è pari a 16,52% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il TCR è pari a 18,18% (18,11% al 31 dicembre 2024). I coefficienti, calcolati includendo l’utile generato nel primo semestre 2025 al netto del relativo dividendo maturato, consentono al Gruppo di affrontare le sfide di crescita nel lungo termine, anche attraverso acquisizioni. Banca Ifis conferma che il CET1 del Gruppo bancario post integrazione di illimity Bank è stimato pari a circa il 14%.
“L’Opas su illimity Bank si è conclusa con grande successo, segnando una ulteriore tappa storica nel percorso di crescita di Banca Ifis. Abbiamo dato vita a un progetto industriale solido, che unisce due realtà innovative per costruire un gruppo bancario di riferimento al servizio dell’economia reale italiana. Affrontiamo questa fase del processo di integrazione, e le nuove evidenze finanziare emerse, potendo contare su una redditività sostenibile, una solida posizione patrimoniale e un profilo di rischio contenuto, frutto della gestione prudente e della strategia di sviluppo portata avanti con successo in questi anni. Il nostro obiettivo è chiaro: valorizzare al meglio gli asset del Gruppo, generare le sinergie che abbiamo indicato, e costruire una cultura aziendale moderna, aperta e inclusiva. La revisione strategica delle attività di illimity e delle sue controllate è già stata avviata, con l’obiettivo di progettare un nuovo perimetro industriale capace di creare valore per tutti.
L’integrazione tra due realtà altamente complementari rappresenta un’ulteriore opportunità per rafforzare il nostro posizionamento competitivo, generare una elevata remunerazione per gli azionisti e contribuire in modo ancora più determinante al supporto dell’economia reale italiana, attraverso un credito sempre più di qualità”, dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis. “I risultati dei primi sei mesi del 2025 riflettono gli esiti positivi del percorso di rafforzamento del nostro posizionamento intrapreso negli ultimi anni sotto il profilo reddituale, patrimoniale e finanziario. Specializzazione, digitalizzazione e governo del rischio sono alla base dell’utile netto del periodo che si conferma sui livelli elevati dello scorso anno, al netto delle spese per l’acquisizione di illimity Bank. La patrimonializzazione costruita negli ultimi anni ci ha infatti consentito di completare l’acquisizione di illimity Bank, da cui ci aspettiamo sinergie per oltre 75 milioni di euro. La redditività sostenibile e la forza patrimoniale raggiunte da Banca Ifis negli ultimi anni ci permettono di affrontare con serenità i prossimi mesi che ci vedranno impegnati nel processo di integrazione. Livelli patrimoniali e di redditività che da un lato mantengono contenuto il livello di rischio e, dall’altro, consentono un significativo livello di remunerazione per gli azionisti”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking del primo semestre 2025, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2024 nonostante lo scenario dei tassi di interesse meno favorevole, riflettono il dinamismo e la qualità del lavoro della rete commerciale. I benefici derivanti dalla specializzazione in business ad alto valore aggiunto, quali ad esempio equity investments della business unit Structured Finance, sono stati particolarmente evidenti in questo semestre con un contributo ai ricavi per circa 16,0 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 5,5 milioni di euro del primo semestre 2024. I ricavi del Settore Npl del primo semestre 2025, pari a 156,6 milioni di euro, pur in presenza di minori acquisti di portafogli, riflettono l’efficientamento dei processi di recupero giudiziale e stragiudiziale del portafoglio di proprietà e la positiva stagionalità del business Npl. Gli incassi dell’attività di recupero sono stati pari a 194,4 milioni di euro e non evidenziano, ad oggi, impatti negativi significativi derivanti dall’inflazione e dall’incertezza macroeconomica. Il costo medio della raccolta alla fine del secondo trimestre 2025 si è attestato al 3,3%, in diminuzione rispetto al costo medio del primo trimestre 2025 di 3,5%.
Lo spread medio, calcolato come differenziale tra interessi alla clientela medi e costo della raccolta medio è risultato in leggera contrazione, dal 2,3% del primo semestre 2024 all’1,7% del primo semestre 2025, con un trend che si è manifestato soprattutto nel 2025 per effetto della riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. L’8 luglio Banca Ifis ha completato il collocamento di un prestito obbligazionario di tipo Senior Preferred destinato ad investitori istituzionali per un ammontare di 400 milioni di euro con scadenza a novembre 2029 e con cedola del 3,625%. L’emissione è stata sottoscritta in misura paritaria tra investitori domestici ed internazionali e ha ottenuto una domanda 1,5 volte superiore all’offerta, a conferma del crescente interesse per Banca Ifis anche al di fuori del mercato italiano. Per Banca Ifis, si tratta dell’emissione obbligazionaria col minore spread di credito della propria storia. Il portafoglio titoli facente capo al comparto finanza proprietaria, pari a circa 3,2 miliardi di euro, è leggermente superiore rispetto ai 2,9 miliardi di euro di dicembre 2024. La duration del portafoglio è stata allungata da 2,3 anni di dicembre 2023 a 3,8 anni di dicembre 2024 e a 4,2 anni di giugno 2025, a conferma di una gestione attiva e in linea con le condizioni di mercato, sempre mantenendo un profilo di rischio limitato. I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,8% e al 3,2% (rispettivamente 6,1% e 3,3% al 31 marzo 2025).
La variazione rispetto al trimestre precedente è conseguenza della crescita dei crediti in bonis e della cessione di un portafoglio Npl con vintage elevato. I rapporti di qualità dell’attivo al 30 giugno 2025 si attesterebbero rispettivamente al 5,5% e al 2,9%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. La copertura media dei crediti deteriorati è stata continuamente rafforzata dal 35% del 2022 al 46% del 30 giugno 2025. I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 16,52% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,18% (18,11% al 31 dicembre 2024), calcolati includendo l’utile generato nel primo semestre 2025 al netto del relativo dividendo maturato.
In linea con i principi annunciati a inizio anno da Ernesto Fürstenberg Fassio - Amministratore Delegato di La Scogliera SA e Presidente di Banca Ifis - di sviluppare un’offerta distintiva e competitiva sia tecnologicamente sia come trasparenza ed efficienza dei costi, lunedì 28 luglio 2025 Banca Ifis ha firmato un accordo per rilevare il 100% delle azioni di Euclidea SIM S.p.A.. L’operazione rappresenta il primo passo di un più ampio progetto che prevede l’espansione dell’offerta alla sfera dei servizi di gestione del risparmio. Euclidea SIM è una società di intermediazione mobiliare indipendente che offre servizi di analisi e gestione di portafogli. I gestori Euclidea, che vantano una lunga esperienza sul mercato, fondano le proprie scelte su un algoritmo di “fund ranking” proprietario basato su AI e Machine Learning per la selezione di fondi a gestione attiva e passiva basata su parametri oggettivi (e.g. costo e performance storiche).
Grazie all’utilizzo della propria piattaforma digitale la SIM riesce così a offrire un servizio di gestioni di portafogli con un pricing trasparente e competitivo e performance storiche molto positive. Attualmente, la società gestisce una clientela prevalentemente concentrata nella fascia private: a fine 2024, la società gestiva circa 400 milioni di euro di masse per conto di oltre 2.000 clienti. Facendo leva sulla propria storia e sul positivo track record di Euclidea, Banca Ifis potrà così anche allargare gli ambiti di dialogo con la clientela imprenditoriale, già servita nell’ambito del Settore Commercial & Corporate Banking, e fruire delle sinergie tra la Banca e la SIM affiancando al conto deposito Rendimax un servizio di risparmio gestito evoluto e digitale personalizzato. Nell’ambito dell’operazione, soggetta ai procedimenti autorizzativi e di vigilanza previsti dalla normativa in essere, Banca Ifis assorbirà il management e i dipendenti. L’impatto sul CET1 ratio del Gruppo Banca Ifis stimato è di circa -20bps. Acquisizione di illimity Bank Spa Lunedì 28 luglio 2025 si è aperta la fase di sell-out relativa all’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Ifis sulla totalità delle azioni di illimity Bank S.p.A.. Tale fase, che si concluderà il prossimo venerdì 29 agosto 2025, è propedeutica al delisting della società, che Banca Ifis intende completare nel corso del mese di settembre 2025. Al momento dell’avvio del sell-out, Banca Ifis deteneva sul mercato il 91,3% del capitale. Come comunicato al mercato lo scorso 22 luglio l’attuale Consiglio di Amministrazione ha messo il proprio mandato a disposizione della capogruppo Banca Ifis. Conseguentemente, il Consiglio ha convocato per il 25 settembre 2025 l’Assemblea ordinaria e straordinaria che sarà chiamata a deliberare sul rinnovo degli organi sociali, sulle modifiche statutarie necessarie all’ingresso di illimity nel Gruppo Banca Ifis e sul prospettato delisting della società. Per Banca Ifis, l’acquisizione di illimity Bank rappresenta una significativa opportunità di crescita, sia a livello industriale che finanziario. Allo scorso 31 marzo 2025, il Gruppo illimity presentava un patrimonio netto del Gruppo pari a 893 milioni di euro. Tale somma, rapportata alla stima del prezzo finale di acquisto di illimity Bank, consentirebbe al Gruppo Banca Ifis di generare un gain on bargain purchase (badwill) che, al netto di ulteriori svalutazioni di illimity e del processo di allocazione del prezzo (PPA), sarà incluso quale provento nel conto economico consolidato dell’esercizio corrente. Secondo le evidenze a disposizione di Banca Ifis, il primo semestre 2025 di illimity Bank – l’ultimo a piena gestione dell’attuale Consiglio di Amministrazione - includerà svalutazioni dovute ad una analisi degli attivi della società. Tali svalutazioni potranno comunque essere compensate dallo spinoff di alcuni asset di illimity, considerati non strategici nell’evoluzione del modello di business della combined entity. Coerentemente con le indicazioni ricevute dalla Banca Centrale Europea (BCE) e riportate nel comunicato stampa dello scorso 29 aprile 2025, Banca Ifis ha affidato ad apposita società del network PwC il mandato per eseguire la due diligence richiesta su illimity: questa sarà terminata entro dicembre 2025. La Banca ha sollecitato illimity a analizzare senza indugio l’asset quality del suo portafoglio per allinearsi agli standard di settore. Inoltre, Banca Ifis ha già avviato un dettagliato piano di integrazione che include: i) la definizione del nuovo assetto organizzativo e della struttura di business, oltre che la valutazione delle piattaforme tecnologiche; ii) l’assessment quali-quantitativo del personale di illimity Bank a tutti i livelli, funzionale a soddisfare le esigenze della combined entity; iii) l’allineamento delle policy di bilancio con gli standard di Banca Ifis; iv) il presidio delle operation con l’obiettivo di aumentare l’efficienza, garantendo la continuità operativa e i più alti livelli di servizio; v) le iniziative di cross-selling sulle rispettive clientele per aumentare i ricavi.
La roadmap di integrazione porterà a realizzare le sinergie di costo e ricavo annunciate e quantificabili nell’ordine di circa 75 milioni di euro l’anno, prima delle imposte. Queste saranno rese possibili dall’incremento della produttività per cliente attualmente in carico a illimity Bank, che verrà arricchita con l’offerta ad alto valore aggiunto (factoring, leasing, rental) nella quale Banca Ifis è leader: tale implementazione dovrebbe portare a sinergie di ricavo stimate in 25 milioni di euro annui, prima delle imposte. Inoltre, Banca Ifis prevede che la complementarità di alcuni Settori di business (come, ad esempio, il Settore Npl) e l’integrazione delle strutture di governo e controllo consentiranno di sviluppare significative sinergie di costo, stimate in circa 50 milioni di euro annui, prima delle imposte. Una volta completata l’operazione di fusione per incorporazione, e in seguito alle operazioni richiamate, Banca Ifis si attende di mantenere un livello di CET1 pro-forma di circa il 14%.
Dal 2021, Banca Ifis ha intrapreso una significativa trasformazione in chiave sostenibile che ha riguardato sia il modello di business che la governance. Nel primo semestre 2025, questa trasformazione ha ottenuto un importante riconoscimento da MSCI, che ha portato il rating di Banca Ifis da AA ad AAA, il livello massimo nella sua scala di valutazione. Questo giudizio posiziona la Banca tra i leader a livello globale e all’interno di una fascia di merito in cui rientra solo il 3% delle aziende del settore. Oltre a MSCI, Banca Ifis ha ottenuto da parte di Moody’s un punteggio di impatto creditizio ESG (CIS) di 2, confermandola come un esempio virtuoso sul mercato, con particolare riferimento organizzazione non profit che valuta l’impatto ambientale delle aziende. All’elevato posizionamento sui principali rating internazionali si aggiunge per il secondo anno di fila il premio ottenuto dalla Banca come miglior programma ESG in Europa nel segmento Specialty Finance, assegnato dalla società indipendente Extel Institutional Investors. I riconoscimenti arrivano al termine di un percorso che ha visto anche la creazione di un’agenda ESG strutturata che interviene in tutte le aree della sostenibilità attraverso il “Social Impact Lab” Kaleidos. Nato per volontà del Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, Kaleidos promuove iniziative culturali, sociali e di supporto al territorio e al benessere della collettività. Dalla sua creazione ad oggi, il Social Impact Lab ha realizzato oltre 50 iniziative per un impegno complessivo di 8 milioni di euro. Per quantificare l’impatto sociale generato da queste progettualità, Banca Ifis, in collaborazione con Triadi – spinoff del Politecnico di Milano guidato dal prof. Mario Calderini –, ha sviluppato un modello di misurazione dell’impatto che permette di quantificare in termici economici il ritorno generato da queste iniziative. Applicato a tutte le progettualità di Kaleidos già realizzate, il modello di misurazione d’impatto ha evidenziato come un euro investito da Banca Ifis in iniziative sociali abbia generato, in media, 5,2 euro di valore sociale. Tra le iniziative più rilevanti realizzate nel periodo si segnalano quelle nell’ambito della ricerca medico scientifica, con il supporto alla Fondazione Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per l’acquisto di una PET-TAC e nel progetto di ricerca teso a valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia genica con cellule CAR-T sui giovani pazienti con recidiva o refrattari alle altre cure oggi disponibili per i tumori maligni del sistema nervoso centrale. Altra significativa collaborazione pluriennale è quella con la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata di Padova, tramite i progetti “Adotta un ricercatore”, il supporto degli studi nell’ambito delle patologie neuromuscolari e metaboliche e l’acquisto del macchinario Microscopio Lightsheet, un innovativo strumento tecnologico che consentirà grandi passi avanti nello studio delle Patologie Neuromuscolari e Metaboliche. Sempre grazie a Kaleidos, Banca Ifis è intervenuta a supporto di progetti rivolti alle categorie più fragili, come l’erogazione a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus, che ha permesso di distribuire l’equivalente di dieci milioni di pasti alle persone in difficoltà. L’impegno sociale di Banca Ifis si è concretizzato anche attraverso “Ifis art”, il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio per la valorizzazione dell'arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori, anche attraverso iniziative pubblico-private. Simbolo di Ifis art è la collezione del Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg. Il Parco ha riaperto ufficialmente al pubblico lo scorso 27 aprile con due nuove opere che arricchiscono la ricca collezione di oltre trenta opere di alcuni tra i più noti esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale. In questo contesto, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha misurato i risultati prodotti dal Parco Internazionale di Scultura da un punto di vista sociale, secondo il modello di misurazione d’impatto sviluppato dalla Banca con il Politecnico di Milano. Stando alle risposte dei 500 visitatori intervistati, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis genera un moltiplicatore pari a 3,9: tradotto in termini pratici, un euro investito dalla Banca nel Parco genera quasi 4 euro di valore sociale per il territorio.
Questo valore arriva addirittura a 5,3 se si prende in considerazione il cluster dei partecipanti ai workshop che la Banca ha organizzato nel corso del 2024 in collaborazione col Ministero dei Beni Culturali nell’ambito della Biennale di Venezia. Sempre nell’ambito di Ifis art, nel mese di giugno 2025 Banca Ifis ha avviato i lavori per il salvataggio e la messa in sicurezza di The Migrant Child, una delle due sole opere dell’artista Banksy presenti sul suolo italiano. L’opera è stata definitivamente salvata il 24 luglio 2025 e la Banca procederà ora con il restauro dell’edificio che la ospitava, Palazzo San Pantalon a Venezia. I lavori sul Palazzo sono stati affidati a Zaha Hadid Architects e saranno finalizzati a trasformare l’immobile in uno spazio espositivo per giovani artisti in collaborazione con Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
DATI CONSOLIDATI RICLASSIFICATI3 Il conto economico consolidato al 30 giugno 2025 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 87,1 milioni di euro che, escludendo i costi non ricorrenti legati all’Opas di illimity Bank, sarebbe pari a 93,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2024. Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi sei mesi del 2025 del Gruppo Banca Ifis. Margine di intermediazione Il margine di intermediazione si attesta a 351,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2024 pari a 374,5 milioni di euro. A tale risultato hanno contribuito il Settore Commercial & Corporate Banking per 173,1 milioni di euro, in leggera diminuzione (-3,4 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024) principalmente a seguito di una contrazione del 11,9% dell’Area Factoring (-10,7 milioni di euro) solo parzialmente compensata dalla crescita dell’Area Corporate Banking & Lending (+5,8 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024). Il contributo del Settore Npl si attesta a 156,6 milioni di euro, in diminuzione di 3,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, mentre il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core ammonta a 21,3 milioni di euro, in diminuzione di 16,4 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 per effetto principalmente del risultato negativo di tesoreria e della presenza nel dato comparato del primo semestre 2024 di una plusvalenza di 6,0 milioni di euro relativa alla cessione di uno strumento finanziario partecipativo. Rettifiche di valore nette Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a 19,2 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento di 3,3 milioni di euro rispetto al dato di 15,8 milioni di euro al 30 giugno 2024. Costi operativi I costi operativi sono pari a 201,0 milioni di euro, in riduzione di 5,1 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024. Il cost/income ratio riclassificato è pari al 57,3% rispetto al 55,0% dell’equivalente periodo dell’anno precedente. Di seguito si riportano le principali componenti della voce: • le spese per il personale, pari a 85,1 milioni di euro, registrano un decremento dell’1,8% rispetto all’omologo periodo dell’esercizio precedente. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2025 è pari a 2.043, in aumento del 3,2% rispetto a 1.979 risorse al 30 giugno 2024; • le altre spese amministrative al 30 giugno 2025 sono pari a 119,2 milioni di euro, in riduzione di 4,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale variazione è legata principalmente a minori spese sostenute nel periodo per effetto della rimodulazione effettuata su alcune progettualità anche in relazione all’OPAS illimity. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri presentano al 30 giugno 2025 rilasci netti pari a 5,3 milioni di euro, mentre il saldo al 30 giugno 2024 presentava accantonamenti netti per 0,7 milioni di euro. Oneri e proventi non ricorrenti Gli oneri e proventi non ricorrenti presentano un saldo netto al 30 giugno 2025 negativo per 9,6 milioni di euro e si riferiscono ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo semestre 2025 connessi principalmente all’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, presentata da Banca Ifis a gennaio 2025. Il dato di tale voce è in significativo aumento rispetto al saldo al 30 giugno 2024, pari a 320 mila euro, che si riferiva ai costi residui di competenza del primo semestre 2024 connessi all’integrazione dell’ex Revalea all’interno del Gruppo Banca Ifis e, nello specifico, del Settore Npl. L’utile netto di pertinenza della Capogruppo Il conto economico consolidato al 30 giugno 2025 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 87,1 milioni di euro che, escludendo i costi non ricorrenti legati all’Opas di illimity Bank, sarebbe pari a 93,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2024. Focus sui singoli Settori Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2025. L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 48,0 milioni di euro, in aumento di 5,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Di seguito le principali dinamiche del Settore. Il margine di intermediazione del Settore è pari a 173,1 milioni di euro, in riduzione dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a seguito della riduzione del contributo dell’Area Factoring (-10,7 milioni di euro), parzialmente compensato dalle positive performance dell’Area Corporate Banking & Lending (+5,8 milioni di euro) e dell’Area Leasing (+1,5 milioni di euro). Complessivamente, a fronte della riduzione del margine di interesse (-12,5 milioni di euro) e delle commissioni nette (-3,0 milioni di euro), crescono significativamente le altre componenti del margine di intermediazione per 12,1 milioni di euro grazie principalmente al contributo dell’Area Corporate Banking & Lending. Il Settore registra al 30 giugno 2025 rettifiche di valore nette per 21,3 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto all’omologo periodo dell’esercizio precedente per maggiori accantonamenti stanziati nel primo semestre 2025 per il deterioramento della qualità creditizia su alcune posizioni specifiche dell’Area Corporate Banking & Lending. I costi operativi sono pari a 86,5 milioni di euro al 30 giugno 2025 e risultano in riduzione del 2,0% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile al 30 giugno 2025 del Settore Npl è pari a 42,2 milioni di euro, in crescita di 0,4 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 156,6 milioni di euro, in contrazione di 3,7 milioni di euro rispetto al risultato del 30 giugno 2024. La variazione è principalmente da ricondurre al margine di interesse in calo di 12,9 milioni di euro controbilanciato dalle altre componenti del margine di intermediazione, in aumento di 9,5 milioni di euro di (principalmente riconducibili a maggiori utili da cessione). I costi operativi, pari a 95,7 milioni di euro al 30 giugno 2025, risultano in riduzione di 2,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale diminuzione è dovuta principalmente a minori spese di recupero in ambito Npl ed operations legate all’onboarding dell’ex Revalea che ha impattato l’esercizio 2024. Il Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2025 risulta in perdita per 2,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2024 che ammontava ad un utile di 9,7 milioni di euro (-12,0 milioni di euro). Escludendo l’utile di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all’utile di pertinenza della Capogruppo è negativo per 3,0 milioni di euro. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 21,3 milioni di euro, in diminuzione di 16,4 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 principalmente per il risultato negativo del margine di interesse (pari a -7,1 milioni di euro), il quale risulta in diminuzione di 19,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale variazione negativa è dovuta per 15,3 milioni di euro alla minore marginalità lato tesoreria, mentre la variazione residua di 4,2 milioni di euro è imputabile principalmente al minor margine di interesse del portafoglio in run-off del comparto Non Core. I maggiori contributi rispetto al primo semestre 2024 delle commissioni nette (in crescita di 0,8 milioni di euro) e delle altre componenti del margine di intermediazione (in aumento di 2,2 milioni di euro) hanno compensato solo parzialmente la sopraccitata diminuzione del margine di interesse. Il Settore al 30 giugno 2025 evidenzia riprese di valore nette per rischio di credito per 2,1 milioni di euro, in riduzione di 0,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 sostanzialmente per la positiva ristrutturazione di una posizione individualmente significativa.
I costi operativi si attestano a 18,8 milioni di euro, registrando una riduzione di 0,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, legata ad un rallentamento di alcune spese per consulenze nonchè in ambito ICT, anche come conseguenza dell’OPAS su illimity Bank effettuata nel corso nel primo semestre 2025. Con riferimento alla voce “accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri”, essa presenta riprese nette per 1,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2025 riconducibili principalmente al Fondo di Solidarietà della Capogruppo Banca Ifis, registrando un miglioramento rispetto ai rilasci netti per 1,5 milioni di euro del 30 giugno 2024 (i quali erano relativi principalmente a stanziamenti per garanzie contrattuali prestate su posizioni cedute). Il Settore inoltre accoglie la voce “Oneri e proventi non ricorrenti” che presenta un saldo netto al 30 giugno 2025 negativo per 9,6 milioni di euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo semestre 2025 connessi principalmente all’OPAS su illimity Bank. Di seguito la composizione delle principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2025. Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.703,7 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2024 pari a 10.810,0 milioni di euro. La voce include titoli di debito per 2,0 miliardi di euro (1,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2024, +4,6%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (+6,9% rispetto al dato al 31 dicembre 2024). In assenza della componente titoli di debito, i crediti verso la clientela si attestano a 8.664,6 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto al dato di dicembre 2024 (8.861,4 milioni di euro). Si riportano qui di seguito le principali dinamiche per Settore: • il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 6.933,9 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 6.985,6 milioni di euro di dicembre 2024. L’andamento vede un calo dell’Area Factoring (-189,1 milioni di euro, -6,5%) e un incremento dell’Area Corporate Banking (+127,4 milioni di euro, +5,2%), a fronte di una sostanziale stabilità dell’Area Leasing; • i crediti verso clientela del Settore Npl si attestano a 1.546,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2024; • il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 2.223,0 milioni di euro, in riduzione di 80,4 milioni di euro rispetto al dato di fine 2024.
Il totale della raccolta al 30 giugno 2025 risulta pari a 11,6 miliardi di euro e risulta sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024, ed è rappresentato per il 52,9% da debiti verso la clientela (60,4% al 31 dicembre 2024), per il 24,4% da titoli in circolazione (27,2% al 31 dicembre 2024) e per il 22,7% da debiti verso banche (12,4% al 31 dicembre 2024). La struttura del funding risulta così composta: • 52,9% clientela; • 13,0% titoli di debito; • 11,4% Asset Backed Securities (ABS); • 4,3% MRO; • 13,7% pronti contro termine (PCT); • 4,7% altro. I debiti verso banche ammontano a 2,6 miliardi di euro, in aumento dell’82,8% rispetto al dato di fine dicembre 2024 principalmente a seguito di una crescita dei PCT passivi verso banche per 962,5 milioni di euro. I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2025 a 6,2 miliardi di euro, in riduzione del 12,0% rispetto al 31 dicembre 2024. La decrescita è riconducibile ai PCT verso clientela, pari a 457,9 milioni di euro (-587,9 milioni di euro rispetto al saldo a fine 2024) e alla raccolta retail, che ammonta a 4,5 miliardi di euro a fine giugno 2025 (-5,1% rispetto al 31 dicembre 2024). I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2025 a 2,8 miliardi di euro, in riduzione di 309,7 milioni di euro (-9,8%) a seguito principalmente dell’acquisto nel primo semestre 2025 da parte della Capogruppo Banca Ifis della totalità dei titoli senior della cartolarizzazione Emma per 220,8 milioni di euro.
in diminuzione rispetto al dato di 3,90% relativo alla media del primo semestre 2024. Patrimonio e ratio4 Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2025 a 1.799,0 milioni di euro, in crescita del 2,9% rispetto al dato di fine 2024 pari a 1.748,1 milioni di euro. Le principali variazioni possono ricondursi a: • alla variazione positiva legata al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 87,1 milioni di euro; • alla variazione positiva per circa 6,9 milioni di euro in relazione alla assegnazione di premi all’Alta Direzione, legati al “Sistema incentivante a breve termine” (“STI”) e all’esercizio di stock option nell’ambito del “Piano Long Term Incentive 2021-2023” (il “Piano LTI”); • alla variazione positiva legata alle riserve per 9,0 milioni di euro generato dalle valutazioni delle attività finanziarie al fair value ad essi connesse. • alla variazione negativa riconducibile al pagamento effettuato nel mese di maggio 2025 del saldo dividendo (cioè la quota al netto dell’acconto già versato nel 2024) a valere sugli utili 2024 per 48,8 milioni di euro; • la variazione negativa legata per 2,1 milioni di euro relativa all’effetto netto della copertura in micro fair value hedge di titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva; • la variazione negativa del patrimonio netto di terzi per 1,0 milioni di euro per effetto della quota distribuita a terzi del dividendo sugli utili 2024 dalla controllata Banca Credifarma. A partire dal 1° gennaio 2025, con la piena adozione del regolamento UE 1623/2024 (“CRR3”), il calcolo dei requisiti patrimoniali viene effettuato in linea con le disposizioni previste dalla riforma Basilea 4, che ha l’obiettivo di aumentare la robustezza ed il grado di comparabilità tra gli enti del sistema bancario, limitando la possibilità di utilizzare le metodologie di calcolo basate su modelli interni e, allo stesso tempo, rendendo più granulare e “risk sensitive” le metodologie standardizzate con particolare riferimento ai rischi di primo pilastro. Dal 1° gennaio 2025 il calcolo dei Fondi propri non beneficia più del trattamento transitorio IFRS 9 introdotto dal Regolamento UE 873/2020 per il periodo 2020-2024, mentre continua l’applicazione del trattamento temporaneo degli utili e delle perdite non realizzate misurate al fair value per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria “attività finanziarie valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva” (FVOCI), reintrodotte con il Regolamento UE n. 1623/2024 in modifica dell’art. 468 della CRR a partire dal 9 luglio 2024. I coefficienti patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2025, calcolati includendo l’utile generato nel primo semestre 2025 al netto del relativo dividendo maturato e tenendo conto delle disposizioni transitorie del Regolamento 1623/2024, si attestano per il CET1 al 16,52%, per il Tier 1 al 16,53% e per il Total Capital al 18,18%, e soddisfano ampiamente i requisiti patrimoniali richiesti.
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione “Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa, nonché alla specifica sezione dedicata con riferimento all’OPAS su illimity Bank. Al netto dei fatti connessi all’OPAS in questione (per cui si rimanda alla sezione sopra indicata), di seguito si propone una sintesi degli ulteriori fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo. L’Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d’esercizio 2024 e la distribuzione di un dividendo di 0,92 euro per azione a titolo di saldo per l’esercizio In data 17 aprile 2025 l’Assemblea Straordinaria e Ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, ha approvato il Bilancio d’esercizio 2024 e la conseguente distribuzione di un saldo di dividendo pari a 0,92 euro per ciascuna azione ordinaria Banca Ifis emessa e in circolazione, già considerato a deduzione dei Fondi propri al 31 dicembre 2024, con stacco cedola n. 31 (ex date) il 19 maggio 2025, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 20 maggio 2025 e data di pagamento (payment date) il 21 maggio 2025. Contestualmente, l’Assemblea ha anche approvato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e ampliato da 13 a 14 il numero di Consiglieri che saranno in carica fino alla data dell’Assemblea convocata per approvare il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2027. Fanno il loro ingresso nel Consiglio di Amministrazione Rosalba Benedetto e Chiara Paolino, che rafforzeranno ulteriormente le competenze consiliari negli ambiti della brand reputation, della sostenibilità e della gestione aziendale. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi a margine dell’Assemblea, ha rinnovato Frederik Geertman come Amministratore Delegato e ha nominato Rosalba Benedetto Vice Presidente del Gruppo Bancario. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo Per tutti gli aggiornamenti successivi al 30 giugno 2025 inerenti all’OPAS su illimity Bank si rimanda anche in questo caso alla sezione dedicata all’interno del sito istituzionale www.bancaifis.it. Gli ulteriori fatti successivi sono riepilogati di seguito. Completata l’emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a novembre 2029 In data 8 luglio 2025 Banca Ifis ha completato il collocamento di un prestito obbligazionario di tipo Senior Preferred destinato ad investitori istituzionali per un ammontare di 400 milioni di euro. L’operazione rientra nell’ambito del programma di emissioni EMTN da 5 miliardi di euro. Nel dettaglio, l’emissione obbligazionaria ha una scadenza prevista nel mese di novembre 2029 e il reoffer price è stato fissato a 99,758 con una cedola pagabile annualmente del 3,625%. L’obbligazione emessa da Banca Ifis è quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, con un rating di Baa3 da parte di Moody’s e di BB+ da parte di Fitch. Finalizzata l’acquisizione di Euclidea Sim: Banca Ifis entra nei servizi della gestione del risparmio In data 28 luglio 2025 Banca Ifis ha firmato un accordo per rilevare il 100% delle azioni di Euclidea SIM S.p.A. Per maggior informazioni si rimanda al paragrafo dedicato indicato nella parte iniziale del presente comunicato stampa.
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Massimo Luigi Zanaboni, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie: • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all’interno della voce “Margine di interesse”) nella misura in cui rappresentative dell’operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell’attività di business; • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”; • le voci di costo e ricavo ritenute come “non ricorrenti” (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. “gain on a bargain purchase” ai sensi dell’IFRS 3), sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”, e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. “Altre spese amministrative”, “Altri oneri/proventi di gestione”) e inseriti in una specifica voce “Oneri e proventi non ricorrenti”; • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata “Oneri relativi al sistema bancario” (la quale è esclusa del computo dei “Costi operativi”), anziché essere evidenziati nelle voci “Altre spese amministrative” o “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri“; • sono ricondotti nell’ambito dell’unica voce “Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito”: – le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva; – gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate; – gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.