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Giustizia sospesa: la Suprema Corte algerina riapre il caso della morte di Alex Bonucchi

lunedì 25 agosto 2025

4' di lettura

La Suprema Corte algerina riapre il caso di Alex Bonucchi, il ragazzo di 25 anni morto folgorato il 4 gennaio 2021 all’interno di un hotel a Rouiba, a 40 chilometri da Algeri. I giudici di Cassazione algerini hanno infatti accolto i due ricorsi presentati dalla Procura generale in Algeria e dalla famiglia della vittima tramite il loro legale ad Algeri. Il programma “Trovati morti”, in onda sul canale 122 Fatti di Nera, è tornato a occuparsi del caso, ospitando anche la madre di Alex, Barbara Degli Esposti. I giudici hanno annullato la sentenza con la quale erano stati assolti i titolari dell’hotel dall’accusa di omicidio colposo e hanno disposto un nuovo processo d’appello. “Questa sentenza – ha detto mamma Barbara – è un piccolo traguardo, ancora non ci credo. Un piccolo traguardo al quale siamo arrivati insieme, ma adesso aspettiamo di conoscere la data del nuovo processo. Il nostro obiettivo è arrivare ad ottenere verità e giustizia per Alex. Dalle foto di Alex abbiamo saputo che è stato trovato morto sul pavimento della piscina, aveva un ematoma all’occhio sinistro, un taglio netto sul naso che era tumefatto e gonfio. Dopo la scossa ci hanno detto che sarebbe caduto a peso morto. Invece, i titolari dell’hotel hanno dichiarato che aveva solo le gambe in acqua.

Forse potrebbe aver avuto una colluttazione, magari proprio con il testimone bielorusso. Nel frattempo, abbiamo scoperto che alcuni organi sono stati asportati e distrutti; l’avvocato algerino mi dice che sono stati sepolti in un cimitero e che per loro, dopo quattro anni e mezzo, non c’è più nulla. Io ho chiesto che vengano riesumati e riportati in Italia, perché per me è come avere un figlio a metà”. Lo scorso 12 giugno, la Corte Suprema algerina ha annullato la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’Appello il 29 febbraio 2024, disponendo il rinvio degli atti a un nuovo collegio di giudici che dovrà ora fissare una nuova udienza del processo d’appello. Un passaggio cruciale che potrebbe finalmente consentire di far piena luce sulle cause e sulle responsabilità del decesso di Alex Bonucchi, trovato morto in Algeria a inizio 2021. Del caso, di recente, si era interessato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che aveva incontrato mamma Barbara e i suoi consulenti, dopo le interrogazioni parlamentari a firma di Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, che ha seguito il caso in prima persona. “C’è ancora da fare – ha commentato l’onorevole Ascari – ma, dopo questo lavoro di rete, non bisogna smettere di chiedere verità e giustizia per Alex. Io ho fatto il possibile, depositando due interrogazioni parlamentari, scrivendo lettere di interessamento, chiedendo incontri con il ministro Tajani. In seguito a un lavoro collettivo, il ministero si è interessato della vicenda. Questo è il primo risultato importante: la Corte Suprema algerina ci permette di evitare di archiviare il caso senza individuare responsabili. All’inizio della vicenda, ci sono stati punti oscuri e gravi, anche perché nella prima fase la famiglia non è stata mai interpellata, neanche il legale. Ad esempio, gli organi non sono stati restituiti e i testimoni non sono stati ascoltati. La politica ha stimolato un interessamento diplomatico per avere risposte, così da chiedere chiarimenti e spiegazioni che alla famiglia non sono mai state date. Si continuerà a fare ciò, nel rispetto dei propri compiti, finché non si arriverà a una verità e alla giustizia per Alex. In nessun modo ci possiamo voltare dall’altra parte, andremo avanti fino in fondo. Ci sono state troppe risposte vaghe, servono degli approfondimenti”. Michel Maritato, criminologo, docente di criminologia e consulente della famiglia della vittima, ha sottolineato come “la Farnesina ci ha ricevuto. Devo dire che non ci aveva dato nessuna speranza e bisogna considerare che pochi giorni dopo è scoppiata la guerra in Israele, ma nessuno ha mollato e siamo riusciti a ottenere risultato. Di sicuro la magistratura algerina non ha gradito l’interesse mediatico suscitato in Italia, ma ha ritenuto opportuno riaprire il caso. In Paesi come l’Algeria, spesso il diritto coincide con alcune norme islamiche. Ad esempio, ciò che viene dalla terra deve tornare nella terra, ma non è avvenuto per Alex.

Sono stati asportati e requisiti cuore, polmoni e cervello, gli organi grazie ai quali si poteva comprendere se Alex è effettivamente morto per folgorazione, e non ci è stata data possibilità di fare esami su quegli organi. Tutto ciò ci fa pensare che possano essere stati protetti quegli imprenditori, in una zona poco sviluppata di un Paese molto povero. Per loro, forse, era meglio salvare l’immagine dell’Algeria anziché dare giustizia a un italiano morto. Purtroppo Alex non è il primo e non sarà l’ultimo italiano morto all’estero, dobbiamo tutelare anche i futuri morti. C’è un gap che va colmato sul piano del diritto internazionale, ma non abbiamo credibilità all’estero, non riusciamo a far pressione su Paesi come l’Algeria. La nostra mentalità è diversa da quella americana: non abbiamo senso di appartenenza, siamo arretrati perché ancora permettiamo la fuga dei cervelli”. Per l’avvocata Carlotta Toschi, legale della famiglia Bonucchi, la sentenza “è il primo passo. Sarà uno dei casi che, a livello internazionale, farà giurisprudenza. Bisogna accertare se la presenza degli impianti elettrici scoperti sia responsabilità dei titolari della struttura e se, dunque, sia configurabile il reato di omicidio colposo. Inoltre, la Corte d’Appello aveva erroneamente escluso la famiglia, che era regolarmente costituita parte civile, violando il contraddittorio e il diritto alla difesa. C’è da aggiungere che il legale in Algeria aveva presentato in tempo la richiesta di restituzione degli organi: con gli esami su quegli organi avremmo saputo esattamente com’è morto Alex e questo è un problema di non facile soluzione, perché ora sono stati distrutti. A tutto ciò si aggiunge anche un problema di natura morale: la famiglia non avrà più le spoglie complete di un figlio in patria. Mi auguro una risposta a breve”.

La puntata dedicata ad Alex Bonucchi è disponibile su Cusanomediaplay.it

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