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Omicidio Paganelli, gli esperti dividono il caso Dassilva: accuse fragili, movente incerto e ombre sul condominio

mercoledì 17 settembre 2025

4' di lettura

Il 15 settembre si aprirà davanti alla Corte d'Assise di Rimini il processo a carico di Luis Dassilva, accusato dell'omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa con 29 coltellate con un'arma mai ritrovata la sera del 3 ottobre 2023 nel garage di un condominio di via del Ciclamino a Rimini, mentre stava rincasando dopo un’adunanza dei Testimoni di Geova. Al momento tutti gli indizi raccolti dalla Procura di Rimini portano solo ed esclusivamente verso Luis Dassilva, metalmeccanico senegalese 34enne, unico imputato che dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai motivi abietti e dal profittamento della vulnerabilità della vittima, aggravanti che il giudice dell'udienza preliminare ha confermato integralmente nel rinvio a giudizio dello scorso luglio.

Il programma Incidente Probatorio, in onda sul canale 122 Fatti di Nera, è tornato ad occuparsi del caso Paganelli che, ormai da due anni, non è solo una storia giudiziaria, ma è diventato uno specchio delle tensioni sociali e mediatiche che accompagnano la giustizia italiana. L'inizio del processo sarà il momento in cui, dopo due anni di indagini, ipotesi e scontri tra accusa e difesa, la parola passerà finalmente alla Corte con un dibattimento che si annuncia teso e destinato a riaccendere il dibattito dentro e fuori dall'aula. Mentre la giustizia si prepara a fare il suo corso, cresce il fermento fuori dalle aule: una petizione online ha raccolto quasi 900 firme per chiedere la scarcerazione di Dassilva. Il titolo è eloquente: “Basta alla custodia cautelare infinita”. Per i promotori, il prolungarsi della detenzione preventiva rappresenta una forzatura che mette in discussione i diritti.

Nel frattempo, dopo la versione di Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli e amante di Dassilva, a sua volta indagata per favoreggiamento, è ancora in corso un altro incidente probatorio. Tanti dubbi restano attorno ai due audio registrati da una telecamera presente nel garage a circa 60 metri dal luogo del crimine, uno la sera dell'omicidio e l'altro la mattina del ritrovamento del cadavere. La perizia del consulente della Procura ha stabilito che possa esserci compatibilità tra la voce maschile e quella di Luis Dassilva, mentre sulla voce di donna sovrapposta non avrebbe trovato corrispondenze con quelle di Manuela Bianchi.

Secondo l'avvocato Antonello Viola, “Dassilva si presenta a processo con accuse gravissime e tante aggravanti, rischia l'ergastolo e non può chiedere un rito alternativo. È un processo indiziario e finora sappiamo che il DNA di Dassilva non era presente sulla scena del crimine. Probabilmente, una perizia di uno psicologo, in una vicenda in cui sono coinvolti più attori, per fare un'analisi sui soggetti e i rapporti con la vittima, poteva essere molto importante per la qualificazione dell'ipotesi di reato. Anche per comprendere meglio Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento con l'esclusione dell'istigazione e del concorso morale. Io resto convinto del fatto che i processi si facciano in tribunale, le prove si portano a dibattimento. Al momento l'impianto accusatorio sembra cagionevole in diversi punti. Su Manuela Bianchi, domando come abbia avuto la forza di partecipare ai migliori talk-show con questa nonchalance prima di decidere di parlare solo dopo 17 mesi, solo grazie al suo pool difensivo, e narrare agli organi inquirenti la sua versione”.

“Ci sono due elementi – ha detto Maddalena Cialdella, psicologa e psicoterapeuta – in questa vicenda. Innanzitutto, l'incongruenza tra la lunga custodia cautelare dell'imputato e quello che dice la nostra Costituzione, cioè che si è innocenti fino a prova contraria. Il secondo elemento è il movente, legato a due ipotesi: la scoperta della relazione extraconiugale tra Dassilva e Manuela Bianchi o le questioni economiche. Innanzitutto, però, andava compreso chi avrebbe avuto interesse a uccidere Pierina e chi sarebbe stato svantaggiato se Pierina fosse rimasta in vita. Abbiamo assistito a un dispiegamento di tecnicismi che non possono sopperire all'analisi dei profili di personalità e alle dinamiche interattive tra le persone. Ad esempio, la scoperta della relazione avrebbe comportato l'estromissione dalla congregazione religiosa e un marchio per quella famiglia. Inoltre, manca la prova scientifica”.

Per la psicologa e criminologa Mary Petrillo, “l'analisi psicologica sarebbe stata utile, più che altro per esaminare le dinamiche relazionali e i micro-conflitti tra la vittima e i vari attori della vicenda. Lascia sconcertati l'overkilling, l'accanimento su una donna di 78 anni: solitamente è un'azione di chi è poco avvezzo al crimine, mentre Dassilva da ex militare non si sarebbe spaventato davanti a una donna anziana. Le 29 coltellate fanno capire che dietro il crimine ci sia un mix di rabbia, tanta aggressività, dissociazione emotiva, dunque i moventi potrebbero essere anche di altra natura”.

La psicologa Antonella Elena Rossi ha sostenuto che “la scena del crimine non è solo una scena del delitto, ma è anche una scena psicologica. Quel condominio era un microcosmo di relazioni non indagate abbastanza. Pierina rappresentava anche l'autorità, l'istituzione. Con questo overkilling si è voluto demolire la sua autorità che bloccava dei progetti, dunque serviva un’autopsia psicologica e non escludo che ci siano state più persone perché la borsa era stata messa a posto e il corpo era stato trascinato”.

“Sin dall'inizio sembra che le indagini siano andate a senso unico – ha spiegato Eleonora Ciaffoloni, caporedattore de L'Identità – con tanti condizionamenti esterni, tra i media e la comunità del condominio di via del Ciclamino. Molte persone hanno empatizzato con Pierina Paganelli e c'è una componente di pregiudizio per l'unico indagato, uomo e di colore, che non cela un velo di razzismo. Il processo sarà molto diverso dalle indagini: al momento abbiamo solo alcuni elementi, non ci sono la pistola fumante e le prove forti. La difesa arriva a giudizio con molti elementi a favore”.

La puntata sul caso di Pierina Paganelli è disponibile in streaming su Cusanomediaplay.it.

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