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ARMANDO PIZZUTI, TUTTI I SEGRETI DEL CASTING DIRECTOR

di Annamaria Piacentini mercoledì 1 ottobre 2025

3' di lettura

Lo vogliono tutti, registi e produttori perché Armando Pizzuti, giovane e brillante Casting Director è tra i migliori a livello internazionale. Basta leggere il suo curriculum per capire un percorso, che parte da Roma, la città del cinema. Inizia a lavorare in produzioni televisive, teatrali e cinematografiche, fino a quando scopre la sua vera vocazione: il casting. Tra i suoi incontri importanti che racconta con molto orgoglio, quello con il Premio Oscar Paolo Sorrentino per “The Young Pope”, un successo annunciato. Del resto, Sorrentino, è Sorrentino...Molte anche le collaborazioni, partendo da Ben Affleck, Terence Malick, Edoardo Ponti (figlio di Sophia Loren), Michael Mann, tanto per citarne alcuni. Non basterebbe una pagina per elencare tutti i momenti più importanti della sua carriera. Il resto deve ancora venire, i progetti sono tanti. È un uomo di successo, ed è italiano. Siamo fieri di questo. Lo incontriamo in esclusiva al Tropea Film Festival diretto da Emanuele Bertucci in cui, durante il fitto programma ha anche tenuto una masterclass con gli studenti: è semplice, diretto e molto in gamba. Si può dire, vero?

Armando, per chi non conosce i passaggi più importanti per la realizzazione di un film, in cosa consiste il lavoro di Casting Director?

“Nello scegliere gli attori che daranno vita ad un film. È un lavoro impegnativo. Devi essere capace di capire se il personaggio che hai davanti può essere quello giusto”.

Tutto parte dalla lettura della sceneggiatura.

“Infatti. È il momento in cui iniziamo a delineare le idee, puntando ai volti degli attori in gara. Ovviamente è importante il confronto definitivo con il regista”.

Il momento più bello?

“E' quando devo comunicare ad un attore che ha avuto il ruolo per quel film. In quell'istante sai di aver contribuito a realizzare un sogno”.

Molti confondono il lavoro del Casting Director , con quello dell'agente: spieghiamo la differenza?

“Sì, spesso viene confuso con quello dell'agente, che è molto diverso. L’agente rappresenta gli attori, il Casting Director, viene assunto e retribuito dalla produzione di un film, e non riceve compensi dagli attori”.

Per un attore poco noto, quanto pregiudica fare il provino? Insomma: dentro o fuori?

 “Ti accorgi subito se un attore, o attrice, sono giusti per quel ruolo. Purtroppo, a volte per alcuni il sogno svanisce e devo passare ad altri. Tanti ragazzi vengono illusi, credendo in un futuro certo, ma non è così. Chi vuole fare questo lavoro deve avere una formazione, ma attenzione a chi si affidano”.

Per esempio?

“Negli anni '90 c’erano anche dei finti casting in hotel, chiedevano circa 2 milioni di lire. L'ho passato in prima persona quando avevo 14 anni. I miei genitori pagarono e subito dopo loro sparirono. Ragazzi, state attenti!”

Oggi, invece?

“Ci sono più garanzie, ma bisogna fidarsi degli addetti ai lavori. Sì, bisogna sognare per vincere, ma con i piedi per terra. Non basta fare un corso di poche settimane per credersi attori, bisogna studiare in scuole riconosciute. Tutto il resto viene dopo, ed è giusto crederci”.

Una novità?

“Nel 2025 c'è stato Il David di Donatello per il Casting Director, ma nel 2026 sarà il primo anno in cui daranno anche l'Oscar per la nostra categoria. È importante per chi lavora in questo ambito, è tutto davvero fantastico”.

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