Un intreccio tra cultura, enogastronomia e comunità in due luoghi simbolici della capitale – Via Piave 70 e Viale Parioli 7 – si sono trasformati nel set naturale e urbano di BioRoma – Cultura, Territorio e Vini Biologici, progetto, promosso dal’Associazione Riflessi Culturali presieduta da Raffaele Giacquinto, vincitore dell'Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Non una semplice rassegna enogastronomica, ma un percorso culturale immersivo che ha fatto del vino biologico un filo conduttore capace di raccontare Roma da un punto di vista inedito: quello delle vigne urbane, delle pratiche sostenibili, della memoria contadina e delle nuove sensibilità ecologiche. Ogni serata ha offerto un tema specifico, accompagnando i partecipanti in un viaggio che ha unito degustazioni guidate, incontri divulgativi, musica e performance artistiche. Il festival si è aperto in Via Piave con Radici e radicamenti, un’introduzione ai vitigni autoctoni del Lazio che ha segnato l’avvio di un percorso dedicato alla scoperta delle tradizioni locali e al valore simbolico del vino. La vigna in città è stato il tema del laboratorio didattico che ha unito degustazioni e immagini scientifiche, esplorando l’intreccio tra agricoltura e vita urbana. Le giornate di convegno sono state anche occasione per riflettere su un tema particolare: Donne, vino e terra, una tavola rotonda con protagoniste le produttrici biologiche, cui sono seguiti assaggi e momenti performativi. Il festival si è quindi spostato nel quartiere Parioli dove ha preso forma la seconda parte del programma con un evento dal titolo Biodinamica e spiritualità del gusto, dove i suoni ambientali hanno accompagnato il percorso sensoriale dei partecipanti, per spostare poi l’attenzione su Vini naturali e paesaggio sonoro un’esperienza che ha unito degustazioni a base di piante aromatiche e musica dal vivo.
Da ultimo con BioRoma Social Club il pubblico è stato accolto in un evento conclusivo che intreccia degustazioni, attività promozionali e spettacoli, trasformando l’incontro in una vera festa collettiva. “È stata un’occasione preziosa per vivere la città in modo diverso, attraverso la lentezza del gusto e la profondità del racconto, incontrando vignaioli, ricercatori, sommelier e artisti che insieme compongono un mosaico di esperienze” ha commentato il professor Manuel Onorati, docente a contratto del Corso di Laurea in Scienze del Turismo dell’Università di Roma Tor Vergata tra gli esperti scientifici dell’iniziativa. “BioRoma non è stata solo un festival, ma una riflessione sul rapporto tra Roma e il suo paesaggio agrario, tra comunità e convivialità, tra tradizione e futuro sostenibile”.
“L'evento - ha proseguito Onorati - ha rappresentato un significativo connubio di saperi, articolato attraverso incontri tematici, momenti di degustazione enogastronomica ed esperienze artistiche. Desidero esprimere la mia gratitudine alle oltre 400 persone che hanno preso parte alla manifestazione, confermando il valore e l'interesse suscitato dall'iniziativa. Un ringraziamento particolare va all'organizzatore, Raffaele Giacquinto, per la sua naturalezza, competenza e capacità di coinvolgimento emotivo dimostrata nella gestione dell'evento. Un'esperienza altamente positiva, i cui risultati ci spingono a proseguire su questa linea” ha concluso.